In primo luogo abbiamo chiesto ad Andy quale potrebbe essere il corrispettivo dell’archivio giornalistico nei social media: al momento non esiste. I social media sono noti perché “vivono” l’attimo, ma non hanno buona memoria. La quantità di tweet che possono essere letti su un determinato account è limitata, quindi recuperare vecchi tweet e vecchie informazioni potrebbe essere impossibile.
Facebook ha recentemente introdotto la timeline, che permette di andare indietro nel tempo e leggere tutte le informazioni pubblicate, ma prima sarebbe stato impossibile avere accesso al contenuto più vecchio.
Si tratta senz’altro di una sfida: parliamo di una quantità enorme di informazioni disponibili, ma non esiste un modo per organizzare e analizzare una tale mole di dati in profondità.
Esistono alcuni strumenti che sono stati sviluppati in via sperimentale, che possono analizzare i trend nel tempo, e fare un’analisi linguistica e del sentiment delle informazioni estratte dai social media.
Non siamo ancora neanche lontanamente vicini a questo obiettivo, ma non è detto che non sia possibile in futuro.
Per quel che concerne la privacy, la situazione sarà molto diversa a seconda del luogo dove si è e delle leggi di quel luogo. Nessuno legge mai le condizioni e i termini d’utilizzo, ma le aziende a cui cediamo i nostri dati possono analizzarli, monetizzarli e fare marketing sulla base delle ricerche effettuate su quei dati. E’ un motivo di grande preoccupazione per molti, e tuttavia oggi non c’è una risposta chiara per la gestione di questo problema.
Infine abbiamo chiesto ad Andy qualche dettaglio in più riguardo al suo database di tweet sulla Primavera Araba. Nel 2011 ha raccolto circa 100.000 tweet, ed ora gli piacerebbe che qualcuno ci giocasse, che trovasse ad esempio storie che possono essere sfuggite, trovare relazioni tra fonti, pattern e tendenze.
Questo tipo di attività potrebbe portarci a sviluppare nuove forme di storytelling in futuro, al di là dell’aspetto prettamente scientifico e di ricerca.
Vi invito a visionare l’intervista integrale!
Buona visione!
Maria Petrescu @sednonsatiata
Matteo Castellani Tarabini @contepaz83
Jacopo Paoletti @jacopopaoletti
Intervistato.com | Andy Carvin #ijf12
Another guest we had the great pleasure of interviewing for the Intervistato Journalism Festival series, directly from Perugia, is Andy Carvin.
First of all we asked Andy what the equivalent of the journalistic archive might be, in social media: at the moment it doesn't exist. Social media are notoriously "living the moment", but they do not have a very good memory. The quantity of tweets that can be read on a specific account is limited, so retrieving old tweets and information might be impossible.
Facebook has recently introduced timeline, which allows you to "travel in time" and read everything you've ever published, but before that it was impossible to have access to older content.
It is a challenge, beyond a doubt: we're talking about an enormous quantity of available information, but there is no way to organize and analyze such a great amount of data in depth. There are some tools that have been developed experimentally, that can analyze trends in time, do linguistic and sentiment analyses of the information extracted from social media.
Andy believes that these technologies are still in their early stages: we're not at a point where we can take a great amount of Twitter data, analyze it and find the origin of rumors and the motivation behind them. Google's CEO talked about a possible scenario that saw a great amount of data (both from social media and from other sources) and the tools to analyze them, and everything at such a high precision level that it would be possible to understand in real time whether a politician is lying or not during a speech.
We're not even close to this goal, but it might actually be something possible in the future.
As for privacy, the situation will be very different based on the place where you are and the laws applied there. Nobody ever reads the Terms and conditions, but companies to which we give our data can analyze them, monetize them and build marketing strategies based on the research done on that data. It's a reason of worry for many, and yet there is not clear answer for the management of this problem today.
Finally we asked Andy a few details regarding his tweets database, built during the Arab Spring. In 2011 he gathered about 100.000 tweets, and now he would like someone to play with it, to find stories that might have fallen between the cracks, find relations between sources, patterns and trends.
This type of activity might bring us to develop new forms of storytelling in the future, beyond the merely scientific and research aspect.
I invite you to view the full interview!
Enjoy!
Maria Petrescu @sednonsatiata
Matteo Castellani Tarabini @contepaz83
Jacopo Paoletti @jacopopaoletti