07 apr 2015
Posted by elena tandin
Quattro chiacchiere con Sarah, giovane musicista lombarda cresciuta a pane e Metallica, che ai pomeriggi nei centri commerciali ha preferito quelli dentro la sala prove con i Grazie al suo sguardo disilluso ma determinato, scopriamo qualcosa di più sulla situazione della musica in Italia fuori dai canali mainstream.
Come sei diventata una musicista?
Ho iniziato a suonare a 15/16 anni, cioè quando ho cominciato anche a coltivare di più il mio amore per la musica metal, sempre presente nella mia vita grazie ai miei genitori. Ho iniziato andando a lezione al Decibel, una sala prove, avevo un insegnante abbastanza severo e precisissimo, forse un po' troppo, ma se adesso vado perfettamente a tempo e so leggere la musica è solo merito suo. Due anni fa invece sono andata a lezione da (chitarrista di Pino scotto) per acquisire un tocco decisamente più metal... tra l'altro mancava poco alla registrazione del secondo album del mio gruppo (Ghost Town), quindi era necessario. HAI UNA BAND O UN MUSICISTA DI RIFERIMENTO?
Direi che la mia prima band di riferimento sono i Metallica: i loro album sono stati la "colonna sonora" della mia vita sin da bimba, mi hanno influenzata parecchio. Anche i Sepultura mi hanno influenzata molto come musicista, adoro le loro ritmiche, il loro suono sporco, pieno e distorto, i loro tempi, la voce e le melodie; in particolare gli album "Beneath the remains", "Schizophrenia" e "Arise". Adoro questo Thrash. Al terzo posto metterei i Motorhead perché suonano il rock n roll come non lo suona nessun altro secondo me; in loro vedo una grinta, una passione e una forza insuperabili.
PERCHE', SECONDO TE, ANCORA POCHE RAGAZZE SCELGONO DI IMBRACCIARE UNO STRUMENTO? DA COSA DIPENDE?
Le ragazze che suonano sono poche perché chi di loro si avvicina alla musica, lo fa più che altro attraverso il canto. Probabilmente si spingono più su quello perché vedono un sacco di cantanti donne... tante a parer mio non lo fanno per passione, ma solo per far qualcosa, e sono per questo più attratte dal mondo della musica "commerciale". Secondo me vedono l'essere musicista come "roba da uomini", oppure semplicemente non hanno il tempo e la voglia di star dietro ad uno strumento perché hanno interessi più frivoli. CON IL TUO GRUPPO HAI SUONATO ANCHE ALL'ESTERO? HAI NOTATO DIFFERENZE DI ACCOGLIENZA O PUBBLICO OLTRECONFINE?
Sì, abbiamo suonato a Renchen, in Germania e direi che l'ambito musicale lì è completamente diverso. I locali sono fantastici, i proprietari ti accolgono con una gentilezza che in Italia si vede raramente e il pubblico è eccezionale: ti ascolta, ti incita, ti fa venire voglia di suonare e spaccare tutto sul palco, ti trasmette allegria e ti fa sentire apprezzato. Noi MadHour non vediamo l'ora di tornarci a Settembre, i tedeschi sono molto più umili e rispettosi. Spesso i musicisti in Italia vengono trattati come stupidi, soprattutto durante i sound check: i fonici tendono a non ascoltare quello che cerca di dire il musicista, fanno sempre di testa loro, e spesso ti obbligano a impostare un suono che non è tuo, è brutto, diverso... In Germania non funziona assolutamente così. QUALI SONO I CANALI E LE OPPORTUNITA' DELLA MUSICA LIVE IN ITALIA, PER CHI NON E' "SPONSORIZZATO" DA UNA MAJOR?
Di opportunità in Italia ne vedo pochissime, bisogna avere fortuna, avere conoscenze, cercare di suonare nei locali/festival giusti, cercare di prendere delle date assieme a gruppi più famosi in modo da farsi conoscere dalla gente. Purtroppo in Italia i locali per i live stanno diminuendo perché non sono più frequentati come prima.