Magazine Cinema
Quanto sono fredde certe diagnosi, modi articolati per descrivere sentimenti più che comprensibili. Astruse anche le soluzioni, parole meccaniche che paiono una lingua aliena. È un distacco dalla natura, il limbo in cui si galleggia è qualcosa di sensoriale, tatto compreso. Eppure la natura è lì, a portata di mano, ma lo stato di incoscienza non permette di assaporare. Tutto ovattato, sfocato. È Cura interrotta, primo cortometraggio in regia solitaria ed in senso più classico di Cristina, con l'azzeccato testo recitato di Sarah Kane.
Prima d'esso c'erano stati tre esempi di purissimo sperimentalismo: il sinuoso Laban, un vero inno al corpo umano e al suo linguaggio, l"elettrico" Bassa Tensione, tutto energia, e il graffiante Di gesso. Orge di cromatismi esasperati, suoni paralleli e sensazioni, è un po' come chiudere gli occhi e vedere figure indistinte, i residui d'immagine al di sotto delle nostre palpebre.
Diagrammi. Dimentico è un viaggio nella nostra mente fatta di ricordi frammentati, lavoro estremo sul diaframma, l'otturatore della macchina aperto al massimo è la luce fatta sulle nostre memorie spezzettate, nel grande ed umido edificio dell'ambientazione (il cervello i suoi fluidi?), che, dopo l'illuminazione, finiranno in un cassetto.
Di giochi e di specchi è una dedica, storia di persone, fra alti e bassi, differenze, similitudini. Nel cromatismo seppia, fra inserti dal sapore antico e musica soave si consuma un gioco di emozioni, quelle scrutabili nell'occhio umano, sentimenti che vengono anche riflessi in un gioco a ribattere, fino alla fine...
Giorni è ciò che molti vorrebbero vedere nei cinema: fruibile e profondo nello stesso tempo, divertente e riflessivo, ci parla di chi insegue il suo futuro, un futuro incerto, quello da cui chissà cosa ci si aspetta, lasciando alle spalle tutto ciò che ci ha cresciuto. Simpatica la vena "burocratica", ottima punizione per chi cerca una posizione "plasticosa" rinunciando all'intimismo. Un tema molto caro a chi vive in luoghi come quello nativo di chi sta scrivendo. Ben gestito e recitato, con un uso azzeccato del montaggio e soprattutto dei silenzi, contrappunto all'intensità delle immagini, come al solito per il cinema Cristina curate molto sul piano dei colori.
L'abilità tecnica dell'artista viene fuori particolarmente in due video che mostrano opere d'architettura. Uno "vertoviano", con piazze ed ambienti pubblici, connotato dalla presenza dell'umano a percorrere gli spazi geometrici, scelta che permette un'unione fluida di organico ed inorganico, che ad un tratto si distacca dal realismo per diventare quasi dadaista. L'altro è una spettacolare contrapposizione temporale, ricchissima di formalismo altamente professionale. Virtuosismi, panoramiche armoniose d'effetto, carrellate a seguire, montaggio ad hoc, viene creata una brillante magia, grazie anche al succitato giocare con il tempo.
Le opere della Casini non finiscono qui, è stata anche impegnata in collaborazioni, confermando l'eclettismo dei suoi lavori, davvero un punto forte delle sue attività cinematografiche.
http://cristinakicasini.blogspot.it/
http://ilpostodeglioggetti.blogspot.it/
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