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Intimidazioni e violenza non fermano le elezioni in Afghanistan

Creato il 16 giugno 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

“Abbiamo sferrato 246 attacchi in tutto il paese” questo il comunicato dei talebani in occasione del ballottaggio da cui emergera’ chi, fra gli ex ministri Abdullah Abdullah e Ashraf Ghani, succedera’ al presidente Hamid Karzai.
Nella loro pagina in Internet, gli insorti pero’ sottolineano solo una operazione suicida realizzata vicino alla Porta di Kabul a Kandahar City, capoluogo della omonima provincia.

Sono cominciate alle 7 di sabato mattina (le 4,30 italiane) le votazioni in Afghanistan per il ballottaggio da cui emergera’ il successore del presidente Hamid Karzai. Primo a votare è stato il presidente della Commissione elettorale indipendente (Iec), Yousuf Nuristani. Due ore prima dell’apertura dei seggi, un razzo è caduto su Kabul, senza fare pero’ vittime. Prima ancora, due agenti sono morti ed altri sei sono rimasti feriti in un attentato nella provincia occidentale di Farah. Secondo quanto si e’ appreso, gli agenti stavano trasportando materiale per i seggi elettorali, quando un rudimentale ordigno e’ esploso investendoli. I talebani hanno promesso di fare di tutto per sabotare il secondo turno fra gli ex ministri Abdullah Abdullah e Ashraf Ghani.
Gli afghani
hanno potuto votare fino alle 16 (le 13,30 italiane), ma tutti coloro che a quell’ora si sono trovati in fila ai seggi hanno potuto esercitare il loro diritto. In occasione del primo turno, tenutosi il 5 aprile scorso, Abdullah ha ottenuto il 45% dei voti e il secondo classificato, Ghani, il 31,6%.

I due aspiranti alla successione del presidente afghano Hamid Karzai, gli ex ministri Abdullah Abdullah e Ashraf Ghani, hanno votato sabato 14 giugno a Kabul nel ballottaggio dichiarando di volere una elezione trasparente e senza brogli.
All’uscita del seggio l’ex ministro degli Esteri Abdullah ha dichiarato: “respingo qualsiasi tentativo di inserire in modo fraudolento schede nelle urne con il mio nome”.
Da parte sua, l’ex ministro delle Finanze Ghani ha assicurato di voler: “accettare serenamente un responso trasparente delle urne anche se non dovessero favorire la mia candidatura”.

Nessuna delle azioni di disturbo delle operazioni di voto ad opera dei talebani afghani e’ stata tale da danneggiare seriamente il processo elettorale: nonostante le intimidazioni e gli attacchi, l’affluenza alle urne per il secondo turno delle presidenziali afghane potrebbe superare il 50%. A scrutinio non ultimato, sette milioni di elettori sui tredici milioni e mezzo di aventi diritto si sono recati a votare, secondo le prime stime.

Il risultato provvisorio del voto sarà reso noto il 2 luglio, mentre il vincitore delle presidenziali dell’Afghanistan sarà proclamato ufficialmente il 22 luglio.

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