Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata: 134’
Genere: Fantascienza
Regia: J.J. Abrams
Distribuzione: Universal
Uscita: 12 Giugno 2013
Torna l’Enterprise, tornano gli eroi di Star Trek, creatura mitica uscita dalla mente di Gene Roddenberry e recentemente passata sotto l’ala creativa del talentuoso J.J. Abrams (dal serial Lost al film Super 8), che nel 2009 riavviò la saga con un reboot di successo.
Ovviamente non poteva che proseguire il discorso con un sequel tutto nuovo, con i medesimi giovani protagonisti ed in più l’ausilio del tre dimensioni, come ormai è di regola per i blockbuster hollywoodiani.
In questo secondo capitolo della nuova Enterprise troviamo il nostro amato equipaggio, tra cui ovviamente il capitano Kirk (Chris Pine) e il vulcaniano Spock (Zachary Quinto), alle prese con la caccia ad un nemico pericoloso; il misterioso criminale John Harrison (Benedict Cumberbatch) che lascia dietro di se una scia di sangue che grida vendetta.
Infatti i nostri beniamini vedranno cadere sotto gli occhi persone a loro molto care durante un attentato di Harrison, ma la cattura di quest’ultimo porterà a galla non poche sorprese che metteranno Kirk e la sua Enterprise alle prese con sconvolgenti avvenimenti.
Into darkness-Star trek già dal titolo promette atmosfere più cupe e uno svolgimento che porta verso un epilogo senza speranza, un viaggio interiore e spettacolare che avrebbe dovuto mettere alla prova Abrams con la sua rispettabilità verso i mitici personaggi di Roddenberry.
E già dal primo capitolo si era inteso di che pasta era fatto l’autore di Lost, potendo reinventare un universo trekkiano che legasse vecchi e nuovi appassionati, guidando così la rinascita di un franchise di successo.
Ora col capitolo due Abrams conferma questo suo talento di intrattenitore, che porta il racconto verso lidi da appassionato, miscelando elementi cari ai fan più sfegatati con la riuscita di un ritmo coinvolgente, senza un minimo di noia che aleggi durante le due ore e più di durata.
Riconfermati i volti del precedente film, che oltre a Pine e Quinto troviamo di nuovo Simon Pegg (Scotty), John Cho (Sulu), Zoe Saldana (Ohura), Karl Urban (McCoy) e Anton Yelchin (Checkov); in più viene aggiunta una faccia nuova e interessante come il noto Cumberbatch (il serial Sherlock Holmes), che nelle vesti della nemesi Harrison porta una ventata di novità e vecchi ricordi legati alla serie Star trek, soprattutto ad uno dei nemici più famosi della saga.
Ovviamente, parlando di vecchi ricordi, non manca assolutamente la comparsata ad effetto del grande Leonard Nimoy, uno degli elementi ben gestiti dallo script ad opera del trio Roberto Orci, Alex Kurtzman e Damon Lindelof, affezionati sin dal cinema e la televisione al regista di Into darkness-Star Trek.
E che ne vogliano o meno i duri e puri del vecchio telefilm e della vecchia serie, che magari hanno riscontrato alcune eresie nei confronti del prodotto originale, devono solo ringraziare il cielo che la loro saga preferita sia finita nelle mani di uno come Abrams, che in quanto a sensibilità artistica e occhio per lo spettacolo oggi come oggi non è secondo a nessuno.
Mirko Lomuscio