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Into the white

Creato il 30 novembre 2012 da Sergiomandelli

INTO THE WHITE

a cura di Ettore Buganza e Loris Di Falco

INTO THE WHITE Christiane Beer Marco Casentini Giovanni  Frangi Tamara Ferioli J&Peg Massimo Kaufmann Franco Mazzucchelli Pino Pinelli Velasco Vitali a cura di Ettore Buganza e Loris Di Falco
29 novembre 2012   ore 18.30 Spazio Bigli Via Bigli 11/a Milano

Una mostra che si articola in 9 declinazioni del bianco, il colore assoluto, la somma dei colori dello spettro, la purezza o il vuoto dopo la morte, forse che lo spazio infinito non sia nero bensì  denso di luce.
Un percorso che inizia con Christiane Beer, scultrice che propone composizioni minimali realizzate in argilla sintetica bianca, con essenziali quasi impercettibili variazioni geometriche.
La geometria si arricchisce di combinazioni in Marco Casentini, il ritmo diviene musicale e si dispone sulla bidimensionalità della pittura, con leggere concessioni allo spessore delle lastre di plexiglass.
I frammenti di bianco di Pino Pinelli sono schegge di pittura riorganizzate sulla parete creando un’armonia musicale, lavorando di sovrapposizione,  addizionando il pigmento riduce l’enfasi espressiva del colore.
Franco Mazzucchelli si esprime coi  materiali sintetici che caratterizzano dall’inizio il suo operare a cui unisce la leggerezza dell’aria, il suo p.v.c. gonfiabile bianco rimanda alle forme che assumono le nuvole.
I quadri di Massimo Kaufmann si ispirano alla scrittura Braille, sono texture in rilievo, qui il bianco è una pittura tattile da leggere con le dita.
Dalla direzione che predilige la costruzione formale, il bianco in Giovanni Frangi vira verso il paesaggio, la visione non è più rigorosa e la materia si fa spuria, il colore si sedimenta su se stesso, i giardini ribollono e confondono i ricordi.
Ritroviamo in Velasco Vitali la struttura della architettura, le dense pennellate scavano la materia della storia, strati su strati di bianco, come la calcina dell’ antiche case in pietra.
Il bianco in Tamara Ferioli è protagonista e non un comprimario, è il valore oltre il quale congelare i momenti dell’essere attraverso il disegno, il collage e la scultura.
Per i J&Peg la creazione artistica è un processo mentale che combina più discipline, partiti dal nero ora le loro combinazioni di disegno e fotografia si perdono nella luce.
Etereo compimento del cerchio iniziato con l’assenza di rappresentazione della Beer.


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