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Trama: un fornaio e sua moglie, impossibilitati ad avere figli, scoprono che le loro difficoltà nascono dalla maledizione di una strega. Per annullare il maleficio la strega li incarica di recuperare quattro oggetti appartenenti ad altrettanti personaggi da fiaba: Cappuccetto Rosso, Cenerentola, Jack e Rapunzel.
Quando ho cominciato a guardare Into the Woods mi sono chiesta se tutti i blogger che stimo e a cui voglio bene non avessero per caso perso il senso dell'umorismo. La prima ora di film è infatti una gigantesca supercazzola canterina, il tripudio del kitsch e del ridicolo apparentemente volontario, una bestia stranissima davanti alla quale non ho potuto fare altro che ridere ed applaudire come una bambina per ogni trovata imbecille; la strega che compare come se nulla fosse asserendo di essere "la vicina di casa", Cappuccetto Rosso che si sfonda di cibo, la gente che non riesce ad usare la treccia di Rapunzel come corda, due principi che cantano a squarciagola "Agony" strappandosi le vesti di dosso e lanciando gli addominali scolpiti in pasto alle spettatrici, una Cenerentola che scappa a gambe levate davanti a siffatto principe, preferendo tornare ad accudire due sorellastre e una matrigna che più vajasse non si può, un lupo palesemente pedofilo e il cacciatore più ridicolo del creato solo solo alcuni tra i mille eventi weird di cui è costellata la prima parte di Into the Woods, una gioia per gli occhi e le orecchie di chi, come me, ama il genere musical e non disdegna l'inevitabile pacchianeria che spesso lo accompagna. Pur non meritando affatto la nomination agli Oscar di quest'anno, Meryl Streep nei panni della strega è esilarante e molto in parte, così come sono validissimi tutti gli altri attori, eclissati da una Christine Baranski che si vede poco ma incarna una matrigna superiore persino a quella dell'algida e bellissima Cate Blanchett; i costumi di Colleen Atwood sono strepitosi come le scenografie, cupe e dark e costruite in studio quindi prive di quell'aspetto di fastidioso "fintume" tipico degli ambienti ricreati con la computer graphic e le canzoni sono orecchiabili e piacevoli, soprattutto il prologo e la già citata, parodistica Agony. Insomma, tutto andava bene fino al "midmovie finale", l'unico al mondo che finalmente conclude la storia di Cenerentola così come viene scritto nella fiaba, mandando al diavolo il finto buonismo Disney... e poi, a un certo punto, è successo l'irreparabile.
Arrivati a metà film con le vicende apparentemente concluse, nel bene o nel male, io e Toto effettivamente ci siamo chiesti con cosa avrebbero riempito la seconda metà e, purtroppo, la risposta è stata "con della camurrìa". Into the Woods infatti continua dopo quel "e vissero felici e contenti" che, evidentemente, ai realizzatori sembrava troppo banale, e diventa una robaccia tediosissima, cupa, moralista fino all'inverosimile, pedante e ripetitiva. Concetti come "nessuno è solo", "il bosco rappresenta quella vita che è imprevedibile, non sempre bella, fatta di momenti da custodire", "bisogna avere coraggio e affrontare ogni dura prova", ecc. ecc. vengono ribaditi almeno settecento volte all'interno di canzoni sempre più infantili, zeppe di rime baciate e soprattutto discontinue, come se la natura di musical venisse a un certo punto meno, preferendo lasciare gli attori liberi di dialogare tra loro e allungare la broda all'infinito. Persino il registro visivo di Into the Woods cambia, con una fotografia innaturalmente cupa e zeppa di toni bluastri che ammorba ancor più lo spettatore già provato da due ore e fischia di banalità assortite ed intollerabili. Gli attori, poverini, continuano a fare del loro meglio ma è ben difficile quando i personaggi più carismatici vengono tolti dalla scacchiera senza una ragione plausibile (la scomparsa della Strega mi ha lasciata perplessa, sarò limitata ma è così), lasciando in scena le peggiori pittime della pellicola alle prese con una "trappola" talmente mal girata, mal fotografata e mal montata da risultare quasi incomprensibile. E qui ho finalmente capito perché tutta la blogosfera si sia unita per condannare all'onta perpetua questo Into the Woods che, davvero, aveva tutte le carte in regola per essere la gioia e la delizia di chi adora i musical e le storie gotiche ed irriverenti ma si è rivelato un "guazzabuglio medievale" che si candida di diritto ad essere uno dei film più brutti del 2015. Al confronto, persino un disastro come Maleficent diventa quasi un capolavoro! Evitate di sottoporvi a questa lunghissima serie di mattonate sui marroni soprattutto in sala, perché lì sarete costretti a subire l'ancor più fastidiosa tortura di un adattamento che mescola dialoghi in italiano e canzoni in inglese, con l'inevitabile divario tra voci doppiate e originali: fidatevi, Into the Woods è già pesante in una lingua, figuriamoci in due!
Del regista Rob Marshall ho già parlato QUI. Anna Kendrick (Cenerentola), Christine Baranski (la matrigna), Meryl Streep (la strega), Johnny Depp (il lupo), Chris Pine (il principe di Cenerentola) e Frances de la Tour (la gigantessa) li trovate invece ai rispettivi link.
James Corden interpreta il fornaio. Inglese, ha partecipato a film come I fantastici viaggi di Gulliver, I tre moschettierie a serie come Little Britain e Doctor Who. Anche sceneggiatore e produttore, ha 37 anni e due film in uscita.
Emily Blunt interpreta la moglie del fornaio. Inglese, ha partecipato a film come Il diavolo veste Prada, Wolfman, I fantastici viaggi di Gulliver, I guardiani del destino, I Muppet, Looper - In fuga dal passato, Edge of Tomorrow e a serie come Little Britain e Doctor Who; come doppiatrice ha inoltre lavorato per serie come I Simpson e per la versione inglese di Si alza il vento. Ha 32 anni e quattro film in uscita.
Tracey Ullman (vero nome Trace Ullman) interpreta la madre di Jack. Inglese, ha partecipato a film come Jumpin'Jack Flash, Ti amerò... fino ad ammazzarti, Robin Hood un uomo in calzamaglia e a serie come Ally McBeal, Will & Grace e How I Met Your Mother; come doppiatrice ha inoltre lavorato per serie come I Simpson e per film come La sposa cadavere. Anche sceneggiatrice, produttrice e regista, ha 56 anni e un film in uscita.
Il piccolo Daniel Huttlestone, che interpreta Jack, era già stato Gavroche in Les Misérables mentre il principe di Raperonzolo Billy Magnussen interpretava l'esilarante Thor, il ragazzo incapace di distinguere i colori, in Damsels in Distress. Nel musical originale, leggermente rimaneggiato dalla Disney per quanto riguarda temi e morti per non turbare la sensibilità dei piccoli spettatori (per esempio, la madre di Jack viene colpita a morte con un bastone, non spinta, mentre Rapunzel muore schiacciata dal gigante), ci sono due personaggi che sono stati eliminati dal film, uno è il Mistery Man (confluito in parte nella Strega) e uno è il Narratore, che è stato sostituito dalla voce narrante del Fornaio; prima di arrivare a questa decisione si era però pensato di affidare il ruolo del Narratore ad attori del calibro di Jeremy Irons, Christopher Plummer, Geoffrey Rush, John Cleese, Michael Caine, Michael Gambon, Alan Rickmane persinoJulie Andrews o Angela Lansbury. Rimaniamo in tema cambiamenti: Chris Pine era stato scelto per il ruolo di principe di Rapunzel, con Jake Gyllenhaal ad affiancarlo come principe di Cenerentola. Quando Gyllenhaal ha dato forfait, Pine ha preso il suo posto e assieme a Rapunzel c'è finito Billy Magnussen. Non ce l'hanno fatta invece Emma Stone, che ha rifiutato il ruolo di Cenerentola perché convinta di non avere la voce adatta, e neppure Kathy Bates ed Allison Janney, in lizza per il ruolo della madre di Jack. E per chi ha odiato fermamente Into the Woods, ecco qualcosa che ve lo farà odiare ancora di più e che mi sta uccidendo dal dispiacere: Jim Henson nel 1995 aveva chiesto il permesso per realizzare un film con i suoi pupazzi al posto degli animali e dallo script erano usciti ben due progetti; il cast del primo prevedeva Martin Short come Fornaio, Neil Patrick Harris come Jack e Daryl Hannah come Rapunzel, mentre il secondo progetto sfiorava la perfezione perché prevedeva Robin Williams come Fornaio, Goldie Hawn sua moglie, Cher come Strega, Carrie Fisher come Lucinda, Kyle MacLachlan e Brendan Fraser come i due principi, Elijah Wood come Jack, Roseanne Barr sua madre, Steve Martin come lupo e Danny DeVito come gigante. Datemi una fottuta macchina del tempo e fatemi convincere i maledetti studios a produrre questa meraviglia! Nell'attesa che qualcuno la costruisca, se Into the Woods vi è piaciuto recuperate Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street. ENJOY!
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