Più nella realtà, la Corte Suprema nepalese che ha imposto, subito ubbidita, di ritirare macchine e benzina agli ex-primi ministri, lì Monti non c’è.
Mentre in Italia scorazzano quelli che sarebbero veramente da rendere intoccabili (cioè emarginarli per demeriti), in Nepal quelli veri e poveri prendono delle gran botte. A Kathmandu cresce del 54% l’uso d’internet, tutti hanno i telefonini, qualcuno usa l’IPAD ma nei villaggi se un Dalit entra in cucina viene ancora ammazzato.
Si torna indietro di 250 anni alla Legge fondamentale fu il Muluki Ain (1854) scritto dal capostipite della dittatura secolare dei Rana ( Jung Bahadur) dopo il suo viaggio in Europa dove capì come sottomettere i governati, attraverso leggi e codici. L’insieme di norme del Muluki Ain regolava ogni aspetto della vita sociale del Nepal (matrimoni, proprietà, diritti) e incorpora in un sistema legale le discriminazioni sociali e annullò l’autogoverno delle diverse comunità. In testa i Thagadhari, coloro che indossano la Sacra Corda (Bahun, Chetri, alte caste Newari); Namasyane Matwali (bevitori d’alcol non schiavizzabili) qui hanno inserito le tribù guerriere che hanno aiutato i sovrani Gorkha nella conquista del Nepal (Magar, Gurung) e le caste più basse dei Newari; Masyane Matwali (schiavizzabili bevitori d’alcol) tutti i gruppi d’origine tibetana (Sherpa, Tamang, Dolpali, Limbu, Chepang), i Tharu del Terai; Pani (acqua) nachalne (non prendibile)choichoto halnu naparne, sono le caste impure (da cui non prendere cibo a acqua) ma avvicinabili, in cui furono inseriti i musulmani, gli europei, le caste basse newari e hindu; Pani nachalne chiochoti halnu parne, (gli intoccabili) in cui finirono i lavoratori più umili raggruppati nei Dalit (fabbri, sarti, pellai, macellai, musicisti, etc.).
Ovviamente la scala dei diritti e delle garanzie scendeva in base all’appartenenza di casta e, infatti, malgrado la democrazia e i maoisti, i Dalit sono solo il 13% dei membri dell’Assemblea Costituente e non mi risulta che nessuno sia nel governo. In Nepal sono ciorca 3 milioni, vivono normalmente in gruppi isolati di case ai margini dei villaggi, più forte è la discriminazione nelle pianure del Terai, più tolleranza fra le colline dove vivono Tamang , Gurung e Magar.
In questi giorni, un ragazzo entra nella cucina di una tea house nel remoto villaggio di Jubita (distretto occidentale di Kalikot) sulla strada che porta Humla, fra colline di secche e due Thakuri (Chetri) lo pestano fino ad ammazzarlo. A Saptari nel sud, una famiglia è espulsa dal villaggio, picchiata perché uno dei membri ha sposato una ragazza di una casta più elevata. Spesso la differenza economica è minima fra caste alte e basse nei villaggi ed è una guerra fra poveri, per l’accesso al pozzo, per qualche pezzo di legno. In queste lotte s’intravedono non solo vecchie tradizioni ma i malesseri della povertà.