Intolleranze alimentari: nuove regole dell’UE

Creato il 29 novembre 2014 da Alessandro Zorco @alessandrozorco

Buone notizie per i celiaci e in generale per chi soffre di intolleranze alimentari. Dal prossimo 13 dicembre entrerà infatti in vigore il Regolamento numero 1169/2011 dell’UE che imporrà alle aziende agricole e di trasformazione l’obbligo di inserire nelle etichette dei prodotti che finiranno nelle nostre tavole tutte le necessarie informazioni. In particolare i produttori dovranno indicare, oltre alla tabella nutrizionale degli alimenti, l’eventuale presenza di allergeni (per esempio il latte, le uova, il glutine, alcuni cereali o la frutta secca). Queste indicazioni saranno particolarmente utili per chi in Sardegna soffre di intolleranze alimentari. Tante persone, visto che nell’isola la celiachia ha un’incidenza doppia rispetto alle altre regioni italiane ed è altissimo, 80mila, il numero di persone affette da diabete.

Il regolamento Ue  imporrà ai produttori di indicare gli ingredienti o i coadiuvanti tecnologici o da questi derivati che provochino allergie o intolleranze utilizzati con un tipo di carattere distinto dagli altri, in modo che possano essere immediatamente individuabili da chi legge.

In base alle nuove norme europee sarà obbligatorio segnalare sul packaging del prodotto alimentare, oltre il suo valore energetico, le specifiche percentuali di grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale, dando così la possibilità a chi soffre di intolleranze e segue dei particolari regimi alimentari di conoscere l’apporto nutritivo e calorico dell’alimento in maniera precisa e dettagliata.

Il legislatore europeo ha inoltre introdotto l’obbligo di segnalare il Paese d’origine o luogo di provenienza del prodotto qualora la sua omissione possa indurre in errore il consumatore. Ciò soprattutto nel caso in cui altri elementi che accompagnano l’alimento, nel loro insieme, possano far credere che esso abbia un diverso Paese d’origine o luogo di provenienza da quello reale. Con buona pace di chi da tempo chiede maggior chiarezza sulla provenienza delle materie prime dei prodotti alimentari.

Nascendo in un’ottica di tutela del consumatore, il Regolamento 1169/2011 sarà un forte deterrente per chi nell’etichetta o in sede di promozione di un prodotto fornisce informazioni ambigue che possano indurre in errore l’acquirente o che non siano comunque basate su dati scientifici certi e pertinenti.

«Le nuove norme forniranno un aiuto preziosissimo a chi soffre di particolari patologie legate all’alimentazione come il diabete, la celiachia o le più comuni e ormai straordinariamente diffuse intolleranze e allergie a certi cibi», spiega Michele Peano, Presidente della CNA Alimentare Sardegna e titolare di una impresa di Ozieri che produce dolci e cioccolati.

Le intolleranze alimentari

In Sardegna le intolleranze alimentari sono molto diffuse.

La celiachia colpisce un italiano su 100 e conta nella nostra nazione 135.800 casi diagnosticati (secondo il Ministero della Salute i malati sarebbero addirittura 600 mila). Le principali associazioni di tutela del malato stimano che l’incidenza della celiachia in Sardegna sia addirittura del doppio rispetto alle alte regioni. Nella nostra isola, secondo la Fondazione Celiachia ONLUS, i celiaci erano nel 2011 ben 5250, ma la cifra – che nel frattempo è cresciuta – è relativa soltanto ai casi ufficialmente diagnosticati, mentre si conta che siano molti di più coloro che ne soffrono ma che non hanno ancora avuto una diagnosi.

Sempre rimanendo nel campo delle malattie legate al metabolismo e all’alimentazione, secondo la Asl n. 8 di Cagliari, la Sardegna paga un prezzo altissimo anche in termini di diabete mellito: la nostra infatti è la regione che presenta il più alto numero annuale di nuovi casi di diabete di tipo 1, poiché l’incidenza del diabete infanto-giovanile è di oltre 50 casi per 100mila abitanti (fascia d’età 0-30 anni), mentre nel resto d’Italia, i nuovi casi annuali registrati si aggirano intorno a 6-7 per 100mila abitanti. Nel resto del mondo questi numeri vengono raggiunti soltanto dalla Finlandia.

Attualmente in Sardegna il numero delle persone diabetiche (tipo 1, tipo 2 e diabete ignoto) ha raggiunto la preoccupante cifra di oltre 80mila casi. Non si hanno dati sulle altre intolleranze alimentari, ma è certo che la loro diffusione stia diventando un problema serissimo.

Vista dunque la eccezionale diffusione in Sardegna la Cna Alimentare Sardegna ritiene che l’attenzione posta dal legislatore europeo sulle informazioni al consumatore rappresenti un validissimo aiuto per chi soffre di patologie del metabolismo e intolleranze a determinati alimenti.

Per alleviare l’ennesimo aggravio per le imprese artigiane, spiega Maria Antonietta Dessì, responsabile regionale della CNA Alimentare Sardegna, l’associazione sta realizzando numerose iniziative sul territorio per informare le quasi 4mila imprese artigiane della trasformazione alimentare che operano in Sardegna. L’associazione artigiana ha messo inoltre a disposizione i propri uffici per supportare le aziende che devono cambiare i contenuti delle etichette dei propri prodotti.


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