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Intossicazione da metalli pesanti: una morte lenta

Da Dietainforma @espriweb

15 maggio 2014 18:01 Sara Prevenzione e rischi

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L’intossicazione da metalli pesanti porta ad una morte lenta. Oggigiorno, la terra che coltiviamo, l’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo contengono quantità elevate ed altamente nocive di metalli pesanti (arsenico, piombo, nickel, alluminio, mercurio, cadmio, ecc.). Al lento avvelenamento provocato dalle industrie, dagli scarichi dei veicoli, dagli alimenti coltivati in aree contaminate e dall’acqua del rubinetto, si aggiunge quello causato dall’utilizzo di alcuni prodotti tuttora in commercio, come cosmetici, deodoranti, pile, pentole, otturazioni dentali e vaccini. Il sistema maggiormente colpito da questo tipo di intossicazione è quello nervoso, dove i metalli pesanti spesso tendono ad accumularsi. Questo processo determina pian piano lo sviluppo di condizioni gravi e, in alcuni casi, letali, come il Morbo di Alzheimer, la Sclerosi Multipla, l’Autismo, la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), ecc.. I sintomi che comporta questo tipo di avvelenamento sono vari (stanchezza, astenia, cefalea, depressione, nausea, disturbi intestinali, dolori addominali, ecc.) per i quali vengono spesso diagnosticate delle condizioni che comportano l’assunzione di farmaci contenenti, paradossalmente, “metalli pesanti”! E’ importante sottolineare che ogni individuo reagisce all’accumulo di queste sostanze nocive in modo diverso. Quindi, anche se più persone vengono a contatto con le stesse sostanze, non tutte presenteranno gli stessi sintomi e svilupperanno le stesse malattie. Poiché i metalli pesanti si depositano nei vari organi e nei tessuti, è impossibile determinare il grado di intossicazione tramite un prelievo del sangue. Risulta utile, invece, effettuare un’analisi del capello, in quanto permette di comprendere lo stato di salute generale dell’organismo. Una volta diagnosticato questo tipo di avvelenamento, può aiutare a disintossicare il corpo la “terapia chelante”, la quale utilizza un agente chelante per intrappolare la molecola del metallo pesante presente nell’organismo ed espellerla attraverso i reni. Anche se è impossibile eliminare completamente gli agenti inquinanti, è possibile invece ridurre il rischio di avvelenamento selezionando con cura i prodotti da utilizzare, gli alimenti da consumare e l’acqua da bere.

Fonte: articolo


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