Anche questo inverno incominciamo a trovarci di fronte casi di intossicazione da monossido di carbonio (CO).
Altamente tossico, ma inodore, incolore, insapore e quasi impercettibile, ogni anno il CO provoca in Italia un totale di circa 300 vittime, di cui il 20% bambini sotto i 12 anni di età.
Il CO inalato si lega rapidamente all’emoglobina contenuta nei globuli rossi, andando a formare un composto chiamato carbossiemoglobina (HbCO) la quale è responsabile dell’anossia cellulare (cioè soffocamento cellulare).
Normalmente i globuli rossi portano ossigeno alle cellule per farle funzionare. In caso di intossicazione da carbonio l’ossigeno dell’emoglobina viene ceduto molto difficilmente alle cellule che vanno così in sofferenza, praticamente soffocano lentamente.
Di conseguenza provoca importanti danni funzionali proprio in organi che necessitano maggiormente d’ossigeno, come cervello, cuore e reni in primo luogo e poi tutti gli altri organi.
La gravità di un intossicazione da CO è proporzionale, pertanto, alla quantità di CO respirata. Sono più a rischio i bambini, che possiedono una respirazione più rapida. Poi i soggetti con malattia coronarica, patologie vascolari o anemia, le donne in gravidanza e gli anziani.
Una percentuale di carbossiemoglobina nel sangue inferiore al 1% è considerata fisiologica. L’intossicazione da Co spesso non viene riconosciuta. È probabile che molti casi di intossicazione da monossido di carbonio di grado lieve o moderato non vengano diagnosticati correttamente.
La complessità deriva dal fatto che i sintomi presentati dal paziente sono spesso sfumati o tali da richiamare all’attenzione problematiche differenti da quelle dell’inalazione.
I soggetti intossicati possono manifestare disturbi quali : senso di “cerchio alla testa” o emicrania, vasodilatazione cutanea, difficoltà a respirare, mal di testa, nausea, vomito, fatica e irritabilità; poi sincope da sforzo, forte mal di testa, vertigini e debolezza; fino allo stato confusionale, aumento del polso e della respirazione;
I sintomi vengono spesso confusi con quelli dell’influenza o dell’intossicazione alimentare.
Ricordiamo che possono non esserci sintomi.
L’intossicazione da CO, prodotto di un’incompleta combustione di materiali organici, rappresenta una delle più comuni, ma anche più subdole, cause di avvelenamento domestico.
Il monossido di carbonio si forma ogni qual volta sostanze contenenti carbonio vengono bruciate in difetto d’aria. La maggior parte delle intossicazioni accidentali avviene per l’utilizzo di sistemi di riscaldamento a gas e a nafta (stufe, caldaie, e scalda-acqua), a legna (camino, stufe, bracieri) e le cucine a gas. Accade più frequentemente in luoghi abitati occasionalmente (ad es. in occasione di vacanze in roulotte, camper, case di montagna), ma spesso anche nella propria abitazione.
Come prevenire l’intossicazione
- Avere cura della manutenzione e del corretto funzionamento degli apparecchi a combustione: stufe a carbone, a gas, a legna, caldaie, boiler, cucine, camini aperti.
- Garantire una ventilazione sufficiente nei locali che ospitano le istallazioni a combustione (cucina, garage, stanza da bagno) evitando soprattutto di otturare o di lasciare incrostare le apposite bocchette per l’aerazione.
- Far controllare/riparare ogni anno da un operatore tecnico esperto i sistemi di riscaldamento, il vostro scaldacqua, e tutti gli altri apparecchi funzionanti a gas, a nafta o a carbone.
- Installare un rilevatore di CO a pile nella propria abitazione e verificare o sostituire le pile con regolarità, ad esempio quando si cambia l’ora dell’orologio, ogni primavera e autunno ecc., se il rilevatore echeggia, abbandonare immediatamente il domicilio e comporre il numero 115.
- Consultare immediatamente un medico se sospettate un’ intossicazione di CO e/o se avvertite delle vertigini, stordimento o nausea.
Da evitare
- L’utilizzo di un generatore, grill a carbone/barbecue, o altri apparecchi funzionanti a nafta o a carbone all’interno della vostra abitazione, in uno scantinato o in un garage.
- Mettere in moto un veicolo in un garage adiacente alla vostra casa, anche se avete porte e finestre aperte.
- Bruciare qualsiasi cosa in una stufa o in un camino a legna sprovvisti di sistema di ventilazione.
- Scaldare la vostra abitazione con un dispositivo a gas.
- Tenere aperto il bagagliaio quando vi sono persone a bordo mentre l’automobile è in moto.
Cosa fare in caso di intossicazione
- Aprire la finestra
- Uscire all’aperto
- Chiamare il numero di emergenza (se la situazione lo richiede)
- Identificare la fonte di CO (ed eventualmente limitare o bloccare la perdita di CO)
- Con l’aiuto di una scopa eseguire dei movimenti rotatori dal basso verso l’alto in prossimità di una finestra (il CO è più pesante dell’aria quindi si deposita facilmente a terra, sono di conseguenza più esposti al rischio di intossicazione i bambini e gli animali domestici)