La federazione europea dei produttori di ceramica sottolinea il raggiungimento di un traguardo importante: saranno applicati dei dazi all’importazione di piastrelle cinesi; il provvedimento è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.
Allo stato attuale è una misura provvisoria che poi passerà al vaglio del Consiglio europeo; nella federazioni sono fiduciosi che il Consiglio renderà il provvedimento stabile.
C’è grande soddisfazione tra gli operatori del settore che considerano equa la misura considerando che la concorrenza cinese ha in questi anni aumentato l’esportazione delle piastrelle a prezzi molto bassi grazie al minor costo del lavoro in Cina; questa concorrenza ha fatto perdere 15000 posti di lavoro in Europa. L’applicazione dei dazi dovrebbe far calare le esportazioni cinesi e ridare linfa ad un mercato in crisi; in questo settore si era verificata una situazione di dumping che consiste, come affermato dall’illustre economista Oddone Fantini, in un prezzo o in un sistema di prezzi adottati per conquistare o dominare un mercato estero eliminando imprese o gruppi di imprese concorrenti. Tale prezzo, generalmente molto più basso di quello praticato negli scambi all’interno, può essere talvolta anche inferiore al costo di produzione (infatti l’espressione ‘dumping price’ significa prezzo più basso del costo), ma non è detto che lo sia sempre o rimanga costantemente tale; un siffatto sistema non può essere che temporaneo. L’imprenditore può rivalersi o compensarsi mediante il prezzo usato all’interno o i prezzi che in un secondo periodo egli potrà adottare all’estero dopo aver conseguito l’assoluta padronanza del mercato“. La federazione europea dei produttori di ceramica è arrivata ad ottenere l’introduzione di dazi proprio grazie all’esito positivo della procedura di antidumping che aveva iniziato.