In un supermercato di periferia si sta facendo la chiusura serale quando alle casse si presenta con fare bellicoso Craig, ex di Jennifer , una delle cassiere. E' un tipo poco raccomandabile e una cattiva nomea, oltre all'atteggiamento aggressivo.Viene cacciato grazie all'aiuto degli altri dipendenti ma promette vendetta. Intanto i dipendenti del supermarket apprendono da uno dei proprietari che saranno licenziati a breve in quanto l'attività è stata venduta. E in sovrappiù un maniaco senza volto comincia a ucciderli a uno a uno nei modi più disparati...
Intruder è un tardo slasher arrivato quasi alle soglie degli anni '90 , quando lo slasher stava scemando ormai nell'immaginario collettivo e che negli anni si è guadagnato , a ragione, una discreta fama sia al di là che al di qua dell'oceano.
Al di qua dell'oceano soprattutto perchè lo hanno visto in pochissimi trasformandolo in oggetto di culto, praticamente mitologia cinematografica.
Il perchè di questa fama è presto detto: per prima cosa le firme presenti dietro questo progetto.
Scott Spiegel, il regista, qui praticamente al suo esordio è un amicone di Sam Raimi, presente in Intruder in uno dei ruoli principali , è presente anche Bruce Campbell in un gustoso cameo oltre a Ted Raimi e gli effetti speciali, molto curati e splatterosi senza compromessi, sono della ditta Kurzman , Nicotero e Burger responsabili dei migliori effetti negli horror di quegli anni e oltre
Intruder è uno slasher dall'intelaiatura abbastanza standard per non dire poco originale: un pugno di personaggi in un ambiente chiuso e circoscritto, un supermarket che ha tanto il sapore di archetipo romeriano , una sceneggiatura scritta su uno scontrino per quanto povera ( siamo ai limiti del porno per come certe situazioni sono create in modo imbarazzante e ingiustificato, tipo all'inizio tutti si mettono a picchiare Craig senza manco sapere chi è ), una capacità particolare di isolarsi e di accorgersi tutto con il solito, classico attimo di ritardo, un maniaco senza volto che solo all'ultimo svelerà la sua identita ( e il finale ha molto il sapore di una beffa anche per gli stilemi consolidati del genere).
Quello che distingue Intruder dalla paccottiglia slasher di quegli anni è la regia molto raimiana ( e chissà che il giovane Sam, una faccia che non gli daresti un centesimo, non abbia avuto influenza su Spiegel o abbia direttamente imbracciato lui la cinepresa) con prospettive inedite e deformanti date da una camera che spunta un po' da tutte le parti, compreso un carrello della spesa o inquadra tutto attraverso una bottiglia che filtra e modifica tutto, ma soprattutto la violenza che lo caratterizza con omicidi violentissimi, splatter come se piovesse e qualche sequenza assolutamente memorabile ( tipo una testa affettata in senso orizzontale).
Distribuito in Italia in dvd con il titolo alternativo di Terrore senza volto.
Datato , poco originale ma una visione magari nostalgica, la merita.
( VOTO : 6 / 10 )
Magazine Cinema
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