Dopo la presentazione delle interrogazioni è intervenuto il Comitato Regionale dell’Inps, il quale ha inviato, dopo un’apposita riunione, una lettera al Presidente della Giunta, all’Assessore Regionale alla Sanità ed all’Assessore Regionale al Sociale per sollecitare la soluzione delle problematiche relative agli invalidi civili causati dalla cattiva gestione dell’Ulss n. 22 di Bussolengo.
La Giunta Regionale ha effettuato una ricognizione in tutte le Ulss al fine di verificare l’operatività della cooperazione applicativa con la procedura Inps dell’invalidità civile e ha preso atto che tutte le Ulss hanno implementano operativamente tale collegamento e che solo l’Ulss n. 22 di Bussolengo sta procedendo con l’attivazione della cooperazione applicativa con l’Inps di Verona.
Inoltre, si afferma nella risposta che il Direttore Generale dell’Ulss 22 di Bussolengo ha chiesto all’Inps la collaborazione necessaria per lo scambio dei dati telematici e l’integrazione del sistema informatico tra i due enti per la gestione del processo invalidità civile.
Si è appreso, inoltre, dal Direttore dell’Inps di Verona che l’Ulss 22 di Bussolengo utilizza a regime dal 19 settembre il modello organizzativo e la piattaforma informatica predisposta dall’Inps dopo un periodo formazione e di sperimentazione.
Adesso occorre recuperare e definire le prestazioni di invalidità civile trattate anteriormente all’adeguamento dell’Ulss 22 di Bussolengo e realizzare una conferenza di servizi per integrare ulteriormente i due enti perché vi sono altri problemi da risolvere.
Secondo Bonfante “adesso occorre recuperare e definire le prestazioni di invalidità civile trattate anteriormente all’adeguamento e realizzare una conferenza di servizi per integrare ulteriormente i due enti perché vi sono altri problemi, tra i quali la effettuazione delle revisioni sanitarie che sono di competenza dell’Inps e vengono eseguite anche dall’Ulss,rischiando così di invitare due volte gli interessati a visita medica”. “Da questa vicenda comunque si deduce che è ancora difficoltoso realizzare rapporti di collaborazione tra enti diversi che gestiscono le diverse fasi di un unico servizio. Inoltre, conclude Bonafante, si dimostra come nell’attività politica occorra privilegiare la cultura dei problemi e non quella della propaganda”.
Diego Zardini e Alessia Rotta affermano che “l’intervento tramite le interrogazioni al Parlamento e alla Regione Veneto non ha lasciato alternative all’Ulss di Bussolengo se non quella di adeguarsi al modello organizzativo di integrazione e collaborazione con l’Inps di Verona. Per troppo tempo gli invalidi civili hanno dovuto sottostare alle inefficienze burocratiche ed autoritarie della struttura sanitaria, la quale si è dimostrata indifferente alle esigenze degli utenti. Il problema sembra essersi risolto ma occorre vigilare. Adesso occorre che l’ente sanitario e l’Inps di Verona valutino insieme il posizionamento organizzativo dell’integrazione e mettino in atto ulteriori accordi per migliorare ulteriormente gli indicatori di qualità e quantità delle prestazioni”.