Invasioni digitali a Perugia saranno invasi il Museo Laboratorio Giuditta Brozzetti e la Casa Museo degli Oddi Marini Clarelli

Creato il 20 aprile 2015 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

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Doppia invasione a Perugia: “Invasioni Digitali“, evento di co-creazione di cultura dal basso, cui sono invitati a partecipare gli utenti di social network e blog, coinvolgerà dalle 15.00 alle 18.00 il 24 aprile il Museo Laboratorio Giuditta Brozzetti e il 27 aprile la Casa Museo degli Oddi Marini Clarelli.

Le “Invasioni digitali” si svolgeranno quest’anno tra il 24 aprile e il 3 maggio in oltre 400 città italiane ed europee. Il progetto, che passo dopo passo, sta conquistando il web, è nato nel 2013, da un’idea di Fabrizio Todisco e Marianna Marcucci con l’obiettivo di contribuire allo svecchiamento delle istituzioni culturali e di favorire una fruizione diretta e partecipata del nostro patrimonio culturale attraverso l’utilizzo del web e dei social media.

“Invasore” può essere chiunque, “armato” di smartphone, tablet, macchina fotografica o videocamere, abbia voglia di mettere on-line i suoi scatti e condividerli sul proprio profilo Facebook, Twitter, Instagram o Pinterest usando gli hashtag #invasionidigitali, #digitalinvasions, #liberiamolacultura,  per raccontare la giornata in tempo reale ed essere protagonisti attivo di un modo innovativo per far conoscere le bellezze dell’Italia e i suoi luoghi meno noti all’insegna della condivisione.

Il Museo Laboratorio di tessitura a mano Giuditta Brozzetti (ex chiesa di San Francesco delle Donne – Via Berardi 5/6 ), fondato nel 1921 da Giuditta Brozzetti, è uno degli ultimi laboratori di tessitura a mano in Italia. Su telai lignei del Settecento e Ottocento vengono realizzati manualmente tessuti artistici per l’arredamento della casa, riproduzioni di autentici disegni medievali e rinascimentali della tradizione tessile umbra ed italiana.

Il Palazzo degli Oddi, poi Marini Clarelli, oggi Casa Museo, sorge nel cuore della città al civico 84 di Via dei Priori, sul lato della piazza che fino alla fine dell’Ottocento, era chiamata appunto “Piazza degli Oddi”. Splendido il salone d’ingresso finemente affrescato nei primi anni del Seicento e notevole il piano nobile del palazzo che conserva integri tutti gli arredi e le suppellettili originali.



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