
Emergenza: parola magica, divina, strumento invincibile, che fa scomparire il voto, le promesse della campagna elettorale, che trasforma l’avversario in alleato e ti toglie diritto di critica. l’emergenza è troppo importante, quindi, perché venga determinata da circostanze esterne ai contesti decisionali. Meglio usarla, quella parola magica, che subirla. Soprattutto se si fa parte del gruppo dirigente nazionale, che nello stesso tempo utilizza il più potente dei massmedia, la televisione, ancora lei, che trasforma il cittadino che lavora (se può!), che studia, che fa esperienze, studia, fa acquisti, in uno spettro passivo, in grado solo di ricevere messaggi da autorità legittimate tramite gli stessi massmedia. L’emergenza dà un potere immenso, sospende persino la validità delle leggi, della Costituzione, delle istituzioni…. No, che cosa scrivo? Sospende la sovranità del popolo E la affida a un gruppo di personaggi che non sono più legittimati dal voto, ma dall’emergenza. Hai votato Pd? Pdl? M5S? Non esistono più, no, non nel ruolo che gli elettori hanno dato loro: invece di rappresentare ed esercitare la sovranità popolare la capovolgono e la usano contro i cittadini e le loro aspettative proprio in nome dei cittadini, e per realizzare un programma che nemmeno è chiaro!
Normalmente in stato d’emergenza si applica un piano d’emergenza, improvvisare durante un trauma non è consigliato. E il piano d’emergenza lo vediamo.
Vogliono uscire dallo stato di contraddizione normalizzando e accettando Berlusconi e nello stesso tempo cancellando quella sinistra che dà tanto fastidio. Mario Monti ha dimostrato che cosa si può fare parlando di necessità e d’emergenza. Si cambiano le regole come si vuole a vantaggio di chi si vuole. Poi i massmedia offrono un digestivo e tutto andrà bene.
L’importante è stare allegri. Piangere fa male al re, al ricco, al cardinale.





