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Invictus - L'invincibile (2009)

Creato il 03 novembre 2011 da Vomitoergorum @Old_Glory
Invictus - L'invincibile (2009)
Regia: Clint Eastwood Anno: 2009 Titolo originale: Invictus Voto: 7/10 Pagina di IMDB Pagina di I Check Movies
Non è esattamente un super film come mi sarei aspettato, ma tratta sicuramente di un super uomo: Nelson Mandela. Conoscevo già il personaggio dai fatti di cronaca politica e da alcune storie romanzate di Wilbur Smith, ma credo che Morgan Freeman entri perfettamente nella parte per farci conoscere ancora meglio uno dei più grandi uomini politici dei nostri tempi. Tutta la pellicola si basa su avvenimenti realmente accaduti ovvero l'insediamento alla Presidenza del Sudafrica di Mendale, negli anni novanta, subito dopo l'apartheid ed i campionati del mondo di rugby vinti dalla sua nazionale. E' indubbio che tutto il film si concentra sulla figura pacifica e pacata del presidente, piuttosto che sulla squadra di rugby in sè, tanto più che Matt Damon non è che poi brilli più di tanto. Forse offuscato dalla prova di Freeman Mandela. Molto interessanti i puntini sulle i messi da Clint Eastwood riguardo la situazione di convivenza comune tra bianchi e neri. Con Mandela al potere alcuni afrikaners sentono il timore di fare la fine dei coloniali di nazioni vicine come Zimbabwe o Mazambico. I cittadini di colore invece, giustamente dal punto di vista sentimentale, sentono dentro di sè una sorta di rivalsa per le angherie subite in passato. Sicuramente il paese rischia un collasso, come succede quasi sempre quando il potere politico viene raggiunto da quella parte della popolazione sfruttata ed oppressa. Ed è qui che sta la bravura politica del Presidente: riuscire a perdonare, unificare, considerare tutti uguali, dare un colpo di spugna al passato. Grande strumento per arrivare al risultato sperato lo trova nello sport e nello specifico nella squadra di rugby degli springboks, vanto assoluto per i bianchi, simbolo di odio da parte dei neri. Ma come si sa, lo sport unisce, sebbene molti (autoproclamatisi)  intellettuali vedano con sdegno e con schifo l'interesse nazione per gli avvenimenti sportivi. Mandela ha invece capito che per unire le persone non servono solo buone parole ed una politica intelligente, ma anche la volontà e dei simboli nazionali per cui tutti vadano d'accordo.

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