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Invisibile – Paul Auster

Creato il 23 dicembre 2013 da Linda Ferrando

Voglio scusarmi per l’assenza di questi giorni ma purtroppo è stata una settimana decisamente impegnativa a livello lavorativo e oltretutto, per non farmi mancare nulla, mi sono anche presa l’influenza (come al solito!). Oggi posso dirmi ufficialmente in vacanza e spero vivamente di potermi dedicare alla lettura come dovrei. Ricollego sempre l’idea del Natale con tantissime ore dedicate a libri bellissimi e avvincenti che di solito non avevo tempo di leggere durante l’anno. Stranamente anche durante il liceo apprezzavo quasi sempre le letture consigliate dagli insegnanti tanto che alcuni di quelle sono diventate tra le mie preferite. L’anno scorso mi sono poi dedicata ad un grande romanzo russo, Anna Karenina, che mi ha appassionata e presa particolarmente. Spero di riuscire a replicare quest’anno con l’immenso Guerra e pace!

cover

In questi giorni invece mi sono arenata su un romanzo che mi aveva attratta per la copertina e che si è rivelata una lettura pesante che non mi ha appassionata per nulla. Parlo di Invisibile di Paul Auster. La trama è molto semplice: Adam scrive della sua vita, in particolare degli anni dell’adolescenza in cui un incontro con una coppia un po’ particolare e alcuni mesi di convivenza con l’amata sorella finiranno per cambiargli l’esistenza. Ambientato in parte a New York e in parte a Parigi, si mostra come un esperimento di scrittura creativa: è suddiviso in cinque capitoli narrati in prima, seconda e terza persona (una maniera originale ma che non mi ha convinta del tutto). Nonostante lo stile mi abbia convinta e l’inizio mi avesse stimolato particolarmente, la lettura si è rivelata lenta e non convincente. Non me la sento di definirlo del tutto un flop visto che la scrittura è curata e i dialoghi azzeccati, ma non riesco nemmeno a consigliarvelo.

Ho letto splendide recensioni eppure io devo ammettere che il personaggio principale, Adam, non mi è entrato dentro e tutta la trama mi ha lasciata perplessa. Un amore incestuoso, la New York durante la guerra del Vietnam, un bellissimo ragazzo che vuole diventare poeta, un finale malinconico: erano tutti ingredienti che mi facevano sperare in qualcosa di splendido. Peccato! Unica nota positiva il dubbio insinuato nel lettore: i fatti narrati sono i fatti reali? Ma soprattutto: è così importante che lo siano?

Voto: ★★✰✰✰ e mezza!

♫♪ For real – Okkervil River

[...] ho sempre convissuto con questa idea, e dopo averla accarezzata nella mente così a lungo mi sembrava reale, come se non dovessi far altro che dire una parola e sarebbe successo. Probabilmente sono stato troppo tempo da solo, in questi ultimi sei anni. A volte confondo i miei pensieri sul mondo con il mondo stesso.

sulcomodino



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