Ciao ragazzi! Vi ho fatto aspettare un po’ di tempo, e magari vi starete chiedendo perché guardare la seconda stagione de Lo Straordinario Mondo di Gumball. In questo post vi darò la mia opinione conclusiva sulla seconda stagione di questo programma di Cartoon Network, ripercorrendo le tappe più significative.
-Per chi non sapesse niente su Gumball Watterson e famiglia, consiglio di andare a leggere il mio post introduttivo alla serie (qui).
-Attenzione: questo post è piuttosto lungo!
-Attenzione: questo post contiene qualche spoiler…leggete a vostro rischio e pericolo, quindi!-Questo post dovevo scriverlo da mille anni, quindi la prossima volta, giuro di parlare di nuovo di Adventure Time. Sono molto disorganizzata, lo so! Perdonatemi!
Rifatevi gli occhi, belli!La seconda stagione è andata in onda negli Stati Uniti dal 7 agosto 2012 al 3 dicembre 2013. Come la prima stagione, anche la seconda consta di episodi prevalentemente autoconclusivi (tranne quello finale), senza una trama orizzontale da seguire. La prima cosa che salta all’occhio è il cambio di design dei personaggi rispetto alla prima stagione. Ci sarà un’allusione a questo cambio di grafica da parte di Gumball e famiglia nel finale di stagione, dove, riferendosi al loro aspetto nella prima stagione, i Watterson commenteranno: “eravamo piuttosto strani” (non è proprio la frase esatta che dicono, ma il concetto è questo!). I personaggi sono disegnati con gli occhi più rotondi (Gumball in alcuni episodi sembra che abbia anche il trucco di matita negli occhi! Non c’è molto da stupirsi, dato che è un gatto e i gatti hanno spesso i bordi neri degli occhi!) e con uno stile più professionale. Se da una parte il cambiamento è decisamente gradito, dall’altra lo trovo un po’ impersonale e forzato… mi spiego: nella prima stagione, i personaggi avevano un aspetto più infantile, come se il cartone fosse stato disegnato da un gruppo di ragazzini per divertirsi. Ma, nonostante lo stile più sgraziato, il design della prima stagione conferiva a Gumball e amici una maggiore personalità, mentre questo nuovo stile di disegno se da una parte è più gradevole, dall’altra è più anonimo… L’unico design che non mi ha ancora convinto del tutto è quello di Nocciolina, che ha perso la sua adorabile rotondezza. Anche il design della signorina Scimmia è cambiato notevolmente.
Ecco i vari cambiamenti...
Sperimentazione al massimoGumball è una serie animata che da sempre si contraddistingue per il suo spirito anarchico, e se nella prima stagione la novità era più che altro il mix di tecniche (scenari reali, personaggi in 2D, 3D e talvolta in plastilina), la seconda stagione riesce a integrare meglio i personaggi animati con gli sfondi reali, facendo divenire ormai nullo il contrasto tra realtà e fantasia…ma c’è di più. Si incomincia nell’episodio The Colossus, dove vediamo dei fumetti disegnati (da Barthelemy Manoury)in stile supereroistico… e poi si continua, con lo scontro (ispirato al videogioco Street Fighters) tra Gumball e Darwin nell’episodio The Words e con la limited animation dei personaggi umani e degli sfondi presenti nell’episodio The Sweaters. Per non parlare delle numerose trasformazioni a cui i nostri eroi vanno incontro nell’episodio The Job. Lo straordinario mondo di Gumball è la serie animata con la migliore grafica tuttora in onda (altro che My Little Pony: L’amicizia è magica, che è sì una serie carina e piacevole , ma i pony hanno tutti la stessa forma…anche le Mane 6, e i pony di sfondo sono spesso riciclati e ripetuti) e ciò rende il mondo di Elmore una vera e propria gioia per gli occhi.
Il fumetto censurato dalla mamma di Hector
Che vinca il migliore!
Felpe e tennis
La qualità degli episodiDevo ammettere che inizialmente, questa seconda stagione non mi convinceva del tutto. E, a conti fatti, ancora adesso preferisco (seppur leggermente) la prima, anche se nella prima stagione si ricorreva talvolta a gag escatologiche.-Gli episodi che ho amato: La seconda stagione inizia ottimamente con l’episodio The Remote, che è una bella storia, basata sulla classica lotta al telecomando, con un finale imprevedibile e quindi da applausi. E dei punti in più li offre anche lo spagnolo totalmente gratuito di Richard quando parla della telenovela La casa de las lagrimas. Un altro episodio di altissima fattura è The Job, che, nonostante sia ispirato al cartone Regular Show (di cui, purtroppo, non sono una fan), offre delle ottime gag, soprattutto visive: oltre ai cambiamenti fisici che subiscono Nicole, Larry, Anais, Darwin e Gumball, è da segnalare anche la gag di Richard che prima di consegnare la pizza, taglia la parte in mezzo, e unisce le due parti mancanti. E fate attenzione anche alla canzone “apocalittica” di sottofondo…e vi farete quattro risate (o vi verrà una gran fame).Molto belli anche gli episodi The Flower (tutti noi abbiamo un lato oscuro!) e The Banana(che in italiano è tradotto come La Penna, ed è un episodio con cui mi identifico…io mordo sempre le penne per scrivere!). Paolo(lo), un mio amico di 23 anni, ha iniziato a vedere il cartone animato dall’episodio The Authority (quello dove Nonna Jojo è iperprotettiva e si capisce che è colpa sua se Richard è così) e ha detto che è morto dalle risate quando Richard all’inizio tirava le batterie del telecomando sullo schermo della TV. Il mio amico mi ha anche detto che la fine dell’episodio The Treasury (quello dove Richard ha comprato la videocassetta del cartone di serie B How to Ratatwang Your Panda, ispirato alle produzioni animate della brasiliana Video Brinquedo) è un capolavoro: del resto, quale persona sana di mente comprerebbe una stella che poi scompare? Un altro episodio molto bello è The Bumpkin, che critica l’iperconsumismo della società moderna, e in particolare il cibo spazzatura, che fa solo male alle persone (in questo caso ad Idaho, una genuina patata di campagna!)-Gli episodi che ho detestato: come sapete, nella prima stagione di Gumball, ho trovato davvero brutto solo l’episodio The Debt, che sembrava una brutta copia di un episodio di Spongebob. Riguardo Gumball, alcuni episodi della prima parte della seconda stagione mi stavano veramente facendo temere il peggio…insomma, trovo una serie animata nuova e bellissima da guardare e subito, quando esce la nuova stagione, le idee vengono sfruttate male? La cosa che più mi preoccupava era che certe pieghe che la trama prendeva potessero ricordare un po’ troppo Regular Show…infatti in quel cartone, nella seconda parte di ogni puntata, accade un evento paranormale. All’inizio, tutto ciò è anche carino perché sa di novità, ma dopo un po’, stanca. La mia preoccupazione è durata poco, però, dato che in breve le trame sono tornate ad essere, sì movimentate, ma per fortuna non copiavano più la paranormalità di Regular Show (e devo dire, che quei pochi che l’hanno fatto, ovvero The Job, The Flower, The Phone e Halloween si sono riusciti a difendere bene, grazie a delle gag solide). “L’episodio di Halloween? Ma non ti aveva messo in crisi, Regina dei Furetti?” Beh, qualche mese fa l’ ho rivisto e l’ho rivalutato proprio per le sue gag, per la trama(adesso gli darei sette e mezzo come voto) e per il fatto che Gumball ha smesso di copiare lo stile narrativo di un altro cartone. Ma allora? Quali sono gli episodi che non mi sono piaciuti? Incominciamo con l’episodio natalizio (che ho rivisto in italiano): innanzitutto, dieci minuti per un episodio dedicato a una festività sono davvero pochi. Persino l’episodio natalizio di Adventure Time, ovvero Segreti Natalizi, dura 20 minuti. E poi la trama: basta con questa storia che Babbo Natale esiste, è ovvio che in un mondo di fantasia certe creature/cose esistono… c’è bisogno di metterlo in dubbio sempre con la stessa menata del personaggio finto-cattivo che dice:”Raga, ma Babbo Natale NON esiste è morto di peste nera” e poi viene puntualmente smentito. Trovo anche idiota la scelta di dire che il Natale sia cancellato solo perché non arrivano i regali… veramente una buffonata. A dire il vero, la premessa di fondo della trama, ovvero il barbone investito, poteva portare ad un episodio di fattura discreta, ma il tutto si riduce a mere gag insapori, tra cui quella della slitta impazzita da fermare e un finale stra-prevedibile. È un peccato che un cartone fintamente demenziale ma in realtà arguto come Gumball quando si tratta dell’episodio natalizio si trovi a cadere nelle stesse trame stereotipate che affliggono le serie animate da anni… parlando di cartoni creati dal 2010 in poi, sono molto meglio gli episodi natalizi di Adventure Time e…di My Little Pony (Heart Warming Eve, non l’ho visto dall’inizio, ma mi ha convinto molto più dell’episodio di Gumball. Non che l’abbia trovato un capolavoro, ma almeno era più piacevole!) Un altro episodio che ho detestato è The Hero (Paolo però lo ha adorato): sono stata troppo carina a dargli sei, perché l’episodio è veramente cattivo. Gumball e Darwin sono veramente odiosi con Richard, però al contempo non trovo nemmeno giusto il modo in cui li tratta Nicole a tavola. Il gatto e il pesce decidono quindi di mettersi nei guai…e indovinate chi li salverà? L’ultimo episodio che ho detestato è The Limit, credo di avergli dato sei o sei e mezzo di voto (cosa mi ero fumata? Sta di fatto che a volte mi pento delle mie valutazioni)… Gumball è una serie molto cinica e questo cinismo di solito è il suo punto di forza…ma se si spinge troppo l’acceleratore su questo tipo di umorismo, i risultati sono disastrosi… e The Limit è il perfetto esempio di quest’umorismo usato male: Richard, Gumball, Darwin e Anais sono dei bulli insopportabili nei confronti di Nicole. In conclusione, gli episodi brutti di questa stagione sono pochi, ma pur essendo pochi, riescono ad essere o veramente orrendi (The Limit, The Hero che voto entrambi 1/0) o veramente scontati (come l’episodio natalizio, mantengo il voto di prima).
-L’episodio musicale: The Words è un episodio che pur avendo una trama non troppo originale per il cartone(si basa sull’onestà a tutti i costi, quella che il signor Small condannava nell’episodio della prima stagione Il Calzino), ha veramente delle buone canzoni, cantate soprattutto da Darwin, che, con un motivetto accattivante (chiara parodia di High School Musical) riesce a offendere quasi tutti. Come dicevo prima, è bella anche la battaglia stile Street Fighter, con Gumball che offende Darwin: “sei solo un pesce rosso! Non mio fratello!” Anche The Words, come Halloween, è un episodio che all’inizio mi aveva delusa (forse è perché stavo passando un periodo nero in cui non riuscivo a godermi nulla di fantasioso), ma che rivedendolo, si merita un bel otto e mezzo su dieci per l’esecuzione e per la scorrevolezza.
La censura colpisce anche gli episodi di Gumball! (Immagine tratta dall' episodio:The Skull)
- L’episodio censurato: negli Stati Uniti, quei simpaticoni di Cartoon Network (per colpa dei quali, tra l’altro, la coppia lesbica Gommarosa x Marceline – di cui sono una shipper- non riuscirà mai ad essere esplicitamente ufficiale –come tra l’altro era intenzione degli autori, ma rimarrà sempre allusa o velata) hanno censurato una scena dell’episodio The Skull. In questo episodio, Gumball e Darwin diventano amici di Clayton, una pallina di plastilina che, come il pokemon Ditto, riesce ad assumere qualsiasi forma voglia e che ama anche mentire a tutti, in modo compulsivo. Perciò, i tre indossano un collare che da loro l’elettroshock ogni qualvolta dicono una parolaccia. Questa è una chiara citazione al film di South Park (uscito nel 1999, e a me è piaciuto un sacco, nonostante non abbia mai visto la serie TV!), dove a Cartman viene fatto indossare un oggetto simile che gli da la scossa ogni qualvolta dica una parolaccia. Trovo inutile la censura-citazione, soprattutto perché adoro la violenza nei cartoni animati. Fortunatamente la scena è rimasta intatta nell’edizione del Regno Unito e anche in quella italiana.
-Se non sei su Elmore Plus, non esisti!: nonostante uno dei creatori della serie abbia dichiarato, dicendo delle date a caso (non ricordo più dove si trova la citazione, ma giuro che è reale, anche se non l’ho riportata fedelmente) che non si ricorda in che anno è ambientato Gumball, come a significare che la fantasia è atemporale, i riferimenti alla contemporaneità abbondano. Negli episodi The Colossus e The Voice si parla di Elmore Plus, un social network ispirato a Google+ e a Facebook, e dell’importanza che per i ragazzini hanno assunto le amicizie virtuali, seppure queste sono profonde come fare solo un click con il mouse con il dito indice. “Avere amici su Elmore Plus ci compensa dal fatto di non averne nella vita reale”, è ciò che afferma Gumball, quando supplica Hector di accettare la sua richiesta di amicizia, purtroppo rifiutata. Nell’episodio The Voice, invece il palloncino Alan mette Mi Piace a tutti (anche a chi si fa l’operazione per l’appendicite, “certo, Alan mica deve farla quell’operazione!”) e Gumball e Darwin si fanno prendere dall’invidia perché le vite degli altri sul social appaiono perfette e quindi bloccano tutti…salvo poi chiedere scusa uno a uno quando vanno a scuola. Questo mostra come ormai, per i più giovani, internet e la vita reale siano tutt’uno e ciò che succede da una parte, ha conseguenze anche dall’altra. Inoltre, l’occhio volante che ha spiato Gumball e Darwin per tutto il tempo, secondo me è una metafora del Grande Fratello, ovvero dei Social Network che spiano le nostre vite e di noi che spiamo le vite degli altri sempre sui Social. Non so se questa satira fosse intenzionale o se sia solo la mia iperlettura delle cose, ma la trovo una metafora piuttosto azzeccata. Infine, l’esilarante episodio The Pony, fa un breve riferimento alla serie My Little Pony: L’amicizia è magica, quando Carrie dice: “Non sapevo che una ragazza emo come me potesse farsi prendere dalla magia dell’amicizia”, anche se, il cartone che Darwin e Gumball noleggiano per Anais, è tutt’altro che godibile da tutte le fasce d’età (ed è così brutto che il gatto e il pesce devono far forza per noleggiarlo e combattere il campo repulsivo!). Nell’episodio The Phone…invece Darwin inizia a perdere tempo con un cellulare, e poco importa che il telefonino in questione abbia una decina di anni.
- Mamme iperprotettive: la serie mostra, in chiave ironica, come essere madri troppo protettive possa portare i propri figli ad avere scatti d’ira repressi e incontrollabili (come succede ad Hector, The Colossus) oppure a essere dei cretini disadattati (come succede a Richard, The Authority).
- Non succede nulla, ma l’immaginazione è potente: l’episodio The Plan è basato sulle deliranti ipotesi che Gumball, Anais e Darwin fanno…chi sarà mai questo Daniel Lennard? Un bulldog? Se leggete i titoli di testa e di coda ogni volta che vedete Gumball, allora avrete ben scoperto questa folle Easter Egg! Ma l’episodio è squisitamente pieno di surreale immaginazione che anche se sapete già l’identità di Lennard, la storia vi divertirà lo stesso.
- Episodi sadici e cattivelli: The Promise è giocato su gag molto splatter che colpiscono Banana Joe, mentre The Sidekick è basato sul rapimento della madre di Tobias. Questi due episodi sono veramente pungenti e questo fa capire che gli autori vogliono fare un prodotto, sì per bambini dai sette anni in su, ma che diverta anche gli adulti, a volte anche provocando un pochino. Se devo essere sincera, quando ho scoperto che il signor Small non era vegetariano, ci sono rimasta (era tutta una copertura!)
- Riassumendo la qualità della seconda stagione:Episodi ottimi: The Remote, The Fridge, The Flower, The Banana, The Job, The Treasure, The Bumpkin, The Flakers, The Authority, The Dream, The Game, The Castle, The Boombox, The Tape, The Sweaters, The Internet, The Plan, The World. (Gli episodi da The Castle a the World sono quelli dal 33 al 39, quindi i capolavori della serie sono concentrati nella parte finale!)Episodi molto buoni: The Words, The Watch, The Pony, The Sidekick, The Photo, The Tag, The Storm Episodi discreti:The Colossus, The Knights, The Phone, The Apology, The Skull, The Bet, The VirusEpisodi orribili: Christmas, The Hero, The Limit(L’episodio The Finale non saprei inserirlo in nessuna di queste categorie).
-Perché hai scelto di recensire Gumball? Ma è un cartone per bambini!Ho sempre pensato che qualcuno si ponesse questa domanda e magari aggiungesse la seconda esclamazione, in tono sprezzante. La verità è che il mio blog è nato con lo scopo di recensire cartoni belli, ma che talvolta possono essere soggetti a pregiudizi dovuti a una visione superficiale o magari perché sono cartoni destinati ad un pubblico infantile. Secondo me, se qualcosa è per bambini, non vuol dire per forza che sia brutta oppure insignificante… al contrario, i prodotti per bambini ben fatti, riescono a suscitare qualcosa anche nel pubblico adulto, perché usano la creatività. Detto questo, io penso che Gumball sia un cartone animato dal target ambiguo: certe gag, soprattutto quelle fisiche, sono facilmente memorabili dal pubblico infantile, altre gag invece sono più sottili e vengono meglio captate dal pubblico adolescente/adulto. La squisitezza di questa serie animata sta nel proporre in ogni episodio una storia di vita quotidiana che viene resa improvvisamente esilarante grazie alle molte gag che sono collegate tra loro e conferiscono un tocco tutto nuovo a qualsiasi trama sia stata affrontata in altre serie in precedenza. E qui sta l’originalità di Gumball: prendere delle storie già viste, e raccontarle in modo memorabile, in modo che un concetto già utilizzato diventi tutto nuovo. E per questo riguardo tutt’ora la maggioranza degli episodi con piacere, molte volte. Se devo scegliere il mio episodio preferito di questa stagione, è The Internet (Internet) in italiano: l’episodio fa satira al mondo del web, dai video virali, dalla reiterazione dei meme, dalle perdite di tempo (guardare foto di animali buffi in una giornata soleggiata quando tutti gli altri ragazzini giocano), ai gattini (a quanto pare, il VERO MOTIVO per cui Internet non deve scomparire dalla faccia della terra)… l’episodio allude in maniera molto velata alla pornografia online (Darwin che si sciacqua gli occhi, traumatizzato) e cita anche la mancanza di libertà di parola in alcuni paesi. Gumball è una serie animata dall’aspetto infantile e giocoso, ma la sua forza sta nell’essere attuale e pungente come una sit-com. Il motivo per cui ho scelto di recensirla è perché penso che Gumball merita un fandom di alto livello, totalmente diverso da quello di certi nerd maschilisti frustati e repressi che, oltre ad essere appassionati di fumetti Disney e videogiochi, amano My Little Pony (a me i pony piacciono 7 in una scala da 0 a 10…quindi, sì, sono una fan, ma non ci muoio dietro) e appena vedono qualcuno di sesso femminile che ha un’opinione diversa o conosce cartoni che magari quei nerd non hanno potuto vedere, lo aggrediscono o fanno ironia “totalmente giustificata e normale”, quindi si dimostrano, in fin dei conti, chiusi nel loro mondo “allocco” (per citare Adventure Time).
Come dicevo, Gumball è un cartone che può piacere ai nerd appassionati di fumetti e serie animate, come anche ai ragazzini o alle famiglie, le mie recensioni nascono dalla mancanza di informazioni reperibili in lingua italiana su questa serie…ed è un peccato, perché ci sarebbe molto da discutere e scambiare opinioni su questo cartone dalla grafica unica e dalle trame spassose. Dal 2008 in poi, l’animazione occidentale è rinata in maniera esuberante e sfolgorante e questa seconda stagione di Gumball, sebbene abbia qualche episodio “no” in più rispetto alla prima, è veramente ben fatta e riuscita. Non prendete però le mie opinioni sugli episodi come il Vangelo, usatele semplicemente come guida, e se qualche episodio vi è piaciuto di più e qualche altro di meno, scrivete pure nei commenti. In conclusione, la seconda stagione de Lo Straordinario Mondo di Gumball merita un bel otto su dieci!