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Invoco il patentino di voto

Creato il 23 aprile 2011 da Elenatorresani

Invoco il patentino di votoSto pranzando sulle sponde di un isolotto del fiume Po, quando un amico – discutendo della questione mediorientale – mi dice: “Certo che finchè vanno avanti a scannarsi tra sciiti e sunniti non potranno andare molto lontano”. “Beh, se pensi che nella nostra Piccola città di C. non riusciamo ad essere d’accordo nemmeno su una questione elementare come un inceneritore, puoi ben capire quali ragioni ben più valide abbiano i mediorientali per scannarsi”.
Già, perché la questione dell’inceneritore sta scaldando molti culi, nella Piccola città di C.: si è formato un comitato di cittadini determinati e volenterosi, le istituzioni se la sonnecchiano astutamente aspettando che si faccia troppo tardi per evitare il disastro, il Sindaco è partito con le visioni. Si salvi chi può.  Stamattina il dispaccio municipale riportava: “Capisco l’ondata emotiva dei cittadini – sostiene il Sindaco – Ricordo però come nella storia l’emotività non sempre è stata premiante: nel Medioevo l’ondata emotiva ha condannato a morte tante ragazze, con l’accusa di essere delle streghe. Oggi sappiamo che le streghe non esistono, ma intanto quelle donne sono morte.” Invoco il patentino di voto
A parte il fatto che le “streghe” non furono per niente vittima dell’emotività, ma di una politica socio-religiosa accuratamente studiata e ferocemente applicata; a parte la necessità di dover risalire al Medioevo per trovare un esempio calzante – calzante solo nella mente del sindaco, sia chiaro (clamoroso comunque il buco di 6 secoli di storia); a parte la pertinenza zero dell’accostamento concettuale tra le due questioni; a parte tutte queste cose, insomma, siamo di fronte a uno dei seguenti casi:

- Il sindaco sta male: col cambio di stagione è, del resto, piuttosto frequente accusare un indebolimento del tono.

- Il sindaco è un furbastro, e conoscendo bene il livello culturale del suo elettorato usa astutamente le streghe per fare presa sull’immaginario collettivo impoverito della nostra povera pianura, piena di feticci e vuota di contenuti.

Un delirio onirico/religioso studiato a tavolino o assolutamente spontaneo e inconsapevole?
In ogni caso, questo affresco estremamente local, rafforza l’idea molto national che mi sono fatta negli ultimi anni: il suffragio universale in Italia ha completamente fallito.
O istituiamo il patentino di voto, oppure qui tra poco ci toccherà invocare Giovanna D’Arco, Savonarola, gli anabattisti, San Giovanni e scongiurare l’inceneritore con un Sabba.

Invoco il patentino di voto


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