Magazine Diario personale

Io cosi

Da Galadriel
Osservo con occhi stanchi la scia di stelle innanzi a me
Sogno che qualcuna decida di muoversi a compassione
e cadere solo per me
Disegno svaghito con mano dolente l’infinito cielo
Come un cieco non avverto più il mio retaggio
Il sussurro di una voce come vento

Io cosi

Io cosi


m’assorda le miei orecchie con parole vane
Quiete pace silenzio…dove sono? Dove poterne acquistare
in questo gran bazar dove si confondono emozioni e sentimenti
Soltanto frasi distratte, si vendono con facilità
son poche quelle che s’ergono in cielo piene di bontà 
Una luna dolce e silente in questa strana notte mai veduta prima
Nell’aria si espande improvvisamente
un dolce aroma d’innocenza inoltrandosi nel buio dei miei pensieri
Mi risvegliano i più ardui…i più sopiti
Avverto la carezza dolce del peccato veniale
il peccato quello che rinfranca il mio timoroso cuore
Il sentiero pare intriso di prove immani
ma mi appare come un traguardo un dono 
a me quasi congeniale
Strappo e mi faccio largo da quel velo di pudore
S’accenda pure il mio ardore
Inerme mi servo della paura d’amare
Per avere al mio fianco quel raggio di speranza
Dirigo la mia fidanza nell'essere imperfetto
Traggo forza dalla mia debolezza
per trovare la mia strada
Afferro la parte più oscura di me
La isso con veemenza innanzi a tutti quegli sguardi distratti
Ammirate l'oscura e l'oscena per voi ipocriti presenza di me stesso
Ed intanto la parte lucente m’assiste del continuo. Io cosi

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