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“Io e il ragno” di di Fran Alonso e Manuel G. Vicente, Kalandraka

Da Federicapizzi @LibriMarmellata

ragnocopTeneramente e giocosamente, non trascurando un punta di discola insolenza, l’albo “Io e il ragno”, di Fran Alonso e Manuel G. Vicente edito da Kalandraka, mescola con successo, in una lettura divertente corredata da splendide fotografie, tanti spunti d’osservazione, gioco e apprendimento.

Indicato già a partire dai primissimi anni d’età, preferenzialmente per la lettura condivisa con un adulto di riferimento, il libro può essere poi fruito dai bambini più grandicelli permettendo ai primi di imparare i nomi delle varie parti del corpo e dei frutti, di giocare affettuosamente con mamma o papà, ai secondi di mettere in relazione oggetti e sensazioni tattili o visive, sperimentare e figurarsi la funzione dei sensi.

Tutto questo, e anche di più, in un libro semplice ma originalissimo, che sa tenere viva l’attenzione, che sorprende per la ricchezza della proposta, appena celata dietro tavole linde, morbide e dolcemente eleganti, costruite in maniera impeccabile.

Qui non sono i pennelli a fare da padroni ma la macchina fotografica. Sono infatti colorate fotografie ad illustrare le pagine dell’albo, con inquadrature insolite e fantasiose che mescolano soffici parti del corpo infantile a vivacissima frutta e il disegno accurato di ragnatele e ragni.

Una bimba rosea e cicciottella, con due grandi occhioni castani e soffici boccoli, incontra un ragnetto piuttosto intraprendente che decide, partendo dal basso, di esplorarle, risalendolo, tutto il corpo.

Un corpo piccino, come ogni mamma e papà ben sa, è piacevolissimo da sbaciucchiare e accarezzare, da coccolare, annusare, con tanto affetto e tenerezza per giocare, ridere e rinnovare, nell’amorevolezza del contatto – fondamentale nei primi anni di vita e anche oltre – tutta la gamma di sentimenti che uniscono bambini e genitori.

Gli autori hanno pensato quindi di rappresentare le sensazioni tattili e visive di questo gioco di carezze con immagini di frutta che, coi loro colori, l’allegria, unite alla piacevolezza e alla dolcezza che richiamano alla mente, ben si adattano a figurare coccole gioiose e risate cristalline.

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Ad ogni tappa del ragnetto scalatore – sull’alluce, le caviglie, la gambe, le natiche, la schiena, l’ombelico, il collo, la boccuccia, gli occhioni e via così – è associato un frutto, che sia liscio, vellutato, tondo, fresco, appuntito…a seconda della percezione che lo associa alla parte del corpo indicata.

Il piccolo insetto compie tutto il suo viaggio in salita, fin sulla punta dei capelli della bambina la quale, dopo tanto osservare e commentare il suo invadente, ma simpatico, ospite, finirà per farci amicizia, suggerendo così un’idea armonica di rapporto con la natura e con i suoi elementi, anche quelli a prima vista più ripugnanti.

Il testo, semplice ed essenziale, nomina frutto, elemento fisico e aggettivo messo in evidenza, unendoli con suoni onomatopeici ora di sorpresa, ora di disappunto, ora di divertito disgusto, ora di irriverente richiamo.

La lettura risulta quindi rapida e frizzante, fresca e briosa mentre le fotografie colmano i non-detto con le sensazioni che efficacemente figurano, svettando sicure su sfondi bianchissimi che riempiono con eleganza, efficacia e un ottimo gusto artistico.

Spaccati di frutti più o meno esotici, fette e spicchi, bucce e semi accanto a deliziosi piedini, tondeggianti ombelichi, irresistibili cosciotte, occhi grandi ed espressivi e, come motivo portante, una buona dose di birichina vivacità che richiama alla mente i nostri piccoli favorendo in loro un meccanismo d’immedesimazione e in noi genitori lettori un’ondata di tenerezza.

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L’albo si presta quindi facilmente al gioco, con le mani di mamma che fanno il solletico come fossero il ragnetto della storia, ma è anche un validissimo strumento per imparare a riconoscere e nominare gli elementi del corpo favorendo, nel bambino, l’esplorazione di sé e la consapevolezza della propria fisicità (tappe importanti queste, nel processo di crescita, conoscenza e sviluppo dell’autonomia).

Anche il linguaggio viene stimolato: si possono apprendere i nomi della frutta, i colori e, in una tappa cognitiva successiva, anche riconoscere le sensazioni tattili e visive, mettendole in relazione tra loro e sperimentandole poi nell’esperienza quotidiana.

Un libro quindi davvero completo, un canovaccio per scoperte nuove e divertenti, per familiarizzare con gli insetti e i frutti, una lettura che è un pretesto e un punto di partenza per coccolarsi, ridere e divertirsi.

Entrambi gli autori, sia l’ideatore del testo che il curatore delle immagini, hanno dimostrato con la realizzazione dell’albo di possedere un competente punto di vista sul mondo bambino e di saperlo efficacemente comunicare.

“Un libro per sognare” allora, come lo classifica la casa editrice in quarta di copertina (dal nome di una delle sue collane), ma soprattutto, direi, “un libro per giocare ed imparare”.

(età consigliata: dai due anni)

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