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Io e loro

Da Elle_lx
Io e lei ci siamo conosciute tramite i nostri blog ormai quasi due anni fa.Era da un po' che ci inseguivamo per conoscerci di persona nei commenti: io di solito soffro un po' da ansia da prestazione e a volte ho paura di deludere le persone che mi hanno conosciuto in qualche aspetto e a cui per qualche motivo son piaciuta. Eppure seguendo il mio istinto capii che potevo farlo, potevo incontrarla e sarebbe andata bene.Era fine Maggio, un giorno bellissimo di sole e mi venne a trovare per la pausa pranzo. In realtà eravamo già in tre ma ancora non lo sapevo neanch'io.Poi furono l'autunno e l'inverno piú lunghi della mia vita e lei mi tese la sua mano, capendo anche quando la sofferenza non lasciava spazio all'accoglienza.Ha saputo esserci con discrezione.
Mi ha raccontato del suo fratellino, lui che se n'era andato con ali di vento molti anni prima, prima che arrivasse lei. Mi ha raccontato della sua mamma che fin da piccola le aveva insegnato a mandare bacini al cielo, rendendo quella distanza incolmabile un po' meno infinita.L'ho resa partecipe della ricerca della nostra casa e in un giorno di Luglio ci siam date appuntamento per pranzare insieme; in quell'occasione mi ha annunciato di essere in attesa così, con semplicità, com'è lei.Mi ha voluta nel mondo di dubbi, paure e dei colori emozionali della sua gravidanza ed io le sono grata perché non si è nascosta, non ha avuto paura di mostrarsi a me che ero stata ferita da quell'esperienza, a me che avevo un fardello pesante da portare. Ed io ho gioito di cuore con lei.La settimana scorsa la sua bambina è nata e non vedo l'ora di conoscerla.
Io e lei ci siamo incontrate sul forum di Ciao Lapo; negli stessi giorni vivevamo quell'esperienza che tanto ci ha segnate, ed insieme abbiamo camminato a lungo, giorno per giorno, tenendoci la mano per attutire i colpi di cadute rovinose. La sua presenza costante, la sua urgenza di comunicare il dolore che la stava straziando ha permesso anche a me, che di solito le cose me le tengo dentro, di provare a dare un nome a quello che sentivo e a comunicarlo a qualcuno.
A Novembre l'ho incontrata in Italia, lei bellissima, accompagnata dal suo amore grande per mano e dall' amore piccino in grembo. Ci siamo abbracciate, "quanti ce ne siamo dati in quest'anno", mi ha detto. E non lo scorderò mai.Abbiamo parlato anche del suo papà ed i suoi occhi brillavano, la sua pancia gonfia di attesa e di speranza.Il suo bambino è nato pochi giorni fa ed è un sogno che diventa realtà.Bella, da scoprire, da vivere, da colorare.E io so che il suo cuore sa contenerli tutti, i suoi figli.
Io e lei ci siamo conosciute i primi tempi che ero a Bologna, quando all'inizio alloggiavamo nello stesso collegio retto da suore. Lei era andata via prima di me, io avevo resistito pochi altri mesi e poi ci ero andata a vivere insieme ad altre due amiche comuni, in quella che fu di fatto la mia prima casa bolognese.
La sua esuberanza, il suo estro, la sua sicilianità mi avevano conquistata subito, diventammo inseparabili anche quando cambiammo casa e ognuno andò a vivere per sé.Una notte che avevamo vent'anni e la vita era da bere a grandi sorsi ci infilammo in un treno per Firenze e girammo in una città vuota all'albeggiare, soltanto noi per le strade deserte, noi e la nostra tenera follia. Tornammo a Bologna con una storia da raccontare e la sensazione di quell'alba dorata in cui ancora -se chiudo gli occhi un istante- mi sembra di essere immersa.Con lei ed un'altra mia amica facemmo anche un viaggio a cavallo di Capodanno in quel di Monaco, ma lei dopo due giorni tornò in Sicilia a sorpresa, macinando migliaia di Km in treno perché sentiva che quel tempo doveva passarlo coi suoi. Del resto lei era così, passionale, impulsiva, urgente.Dopo un po' ci perdemmo di vista. La nostra amicizia era come quei fiori belli di cui assaporare in fretta tutto il profumo prima che sfioriscano.Come un puntino nel cuore l'ho portata con me per tutti questi anni, poi la ritrovo su Facebook e quel profumo lo sentiamo come una magia.È tornata in Sicilia dal suo adorato mare e ci ha trovato l'Amore.
Qualche giorno fa ha partorito il suo bimbo, ma non lo sta stringendo tra le sue braccia come aveva sognato per tutti questi mesi.Finora l'ha potuto vedere solo una volta e da un metro di distanza, e io un po' lo conosco lo strazio del suo cuore.Il piccolo è in prognosi riservata, forse ha dei danni seri dovuti ad un cesareo d'urgenza tardivo.Si aspetta.Si spera e si prega, lei che ha una grande fede.Le ore sono lunghe.
La rivedo, folletto danzante in quelle vie di Firenze di tanti anni fa, nell'alba dorata che ci coglieva leggere e senza pensieri, il futuro carico di promesse.
Vorrei poterle asciugare almeno una lacrima.
E saperle regalare un po' di quella luce calda e potente che un giorno di primavera ci vide correre insieme ebbre di felicità.

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