Ogni anno parto con un proposito: boicottare il Natale! Decido di non perdere un pomeriggio intero per fare l’albero, di evitare l’esaurimento dei liquidi causa regali, di non andare al cenone della vigilia e al pranzo di natale perchè, sinceramente, di vedere un ventina di facce rugose non ne ho proprio voglia! Ogni anno, insomma, mi riprometto di evitate le tradizioni e di crearne di nuove, tutte mie! Magari potrei restare a casa a guardare un film e a mangiare cinese, oppure fare un viaggio, o dormire e rotolarmi nel letto tutto il giorno! Ogni singolo anno, però, i miei progetti di gloria sono lentamente atterrati da una serie di eventi, i quali si ripetono identici anno dopo anno, Natale dopo Natale.
Dovete sapere che la missione “distruggi gli oziosi progetti di Natale”, alla quale partecipano parentato ed amici, ha un glorioso inizio l’8 dicembre. Per tradizione è il giorno in cui i salotti del mondo, o per lo meno il mio, viene in gran parte occupato da un enorme quanto inutile albero verde adornato di decorazioni pacchiane… In casa mia, però, è anche il giorno del compleanno di mia mamma. Di conseguenza dopo il pranzo, lei va a prendere l’enorme scatola, io sbuffo e alle parole “Ma che diavolo lo facciamo a fare l’albero?” mi guarda con quella faccia da cane bastonato, ed io, figlia amorevole, mi faccio sciogliere dal suo viso invecchiato e cedo. Cominciamo a montare i rami e ad appendere le palline e il resto delle decorazioni. Odio questo rito, ma devo ammettere che allo stesso tempo mi riporta a parecchi anni fa, quando il Natale era qualcosa di bellissimo e magico e c’era papà a fare l’albero con noi, quando i regali li portava ancora Babbo Natale ed io non mi ponevo il problema dei soldi.
A questo punto, il primo dei miei propositi è andato a farsi benedire, ma restano ancora gli altri, e ogni anno mi riprometto di mantenere almeno quelli. Mi ripeto mentalmente “Niente ragali, a nessuno e niente pranzo o cenone!”. Sono risoluta, almeno a parole, ma a conti fatti il mio piano di boicottaggio è già diventato una causa persa.
Premetto che detesto fare i regali, perchè non mi piace andare in giro nell’euforia generale del resto del mondo e soprattutto perchè non sono in grado di sceglierli. Quindi, per tutelarmi ed evitare questo “supplizio”, ogni natale dico agli amici che sono a corto di soldi (il che non è del tutto falso) e che da parte mia gli regalerò tanto amore. Un piano infallibile! E, invece, fallisco ogni anno, nel momento in cui una qualsiasi persona fa tutta contenta “Io ho già comprato i regalini!”. E ti pareva! Siccome la cosa che odio di più oltre a scegliere i regali e non ricambiare qualcosa, mi metto l’anima in pace e cerco di trovare qualcosa da donare. Poi durante la ricerca mi rendo conto che non sarebbe corretto fare il regalo solo ad una persona. Di consegueza vado a malincuore ad attingere ai miei fondi e mi reco ciondolante, sigaretta in bocca, in un qualsiasi negozio nella speranza che qualche tipo di fortuna mi aiuti a trovare dei regali decenti. A questo punto, anche il secondo proposito di evitare i regali è andato ed io, accompagnata da un uomore nerissimo, sto lendamente scendendo in quel baratro senza ritorno che molti definiscono euforia natalizia.
Da qui in poi va da se il discorso di cena e pranzo con il parentato. Oramai il mio piano di boicottaggio è definitivamente fallito ed è inutile continuare a negare il fatto che il Natale mi abbia travolta.
La cosa che, però, mi fa una rabbia immensa è il fatto che prima, non era così: io adoravo il Natale, fare l’albero, i regali e le cene e i pranzi! Quindi, che cosa è cambiato? Risposta semplice: io ed il mondo. La bambina che imparava le poesie, che scartava i regali e che credeva in babbo natale è diventata una ragazza disillusa e anche un po’ cinica; l’ambiente caldo, accogliente e colorato delle feste si è trasformato in una sala da pranzo grigia zeppa di anziani che, mi dispiace dirlo, ma altro non posso aspettarsi che morire. Vorrei essere in grado di rivivere le sesazioni che provavo da bambina e continuare ad essere entusiasta delle feste; mi ritrovo invece, grigia, spenta e con il tabacco che aumenta proporzionalmente al mio nervosismo. Non posso rivivere quello che fu, ed i ricordi mi deprimono, quindi cerco di ribellarmi, di boicottare, ma, ovviamente ogni anno fallisco…
Ma vi rivelo un segreto: forse il mio è un autosabotaggio! Forse, anzi, sicuramente aiutare mia mamma con l’albero, andare a scegliere i regali per gli amici e pranzare con i parenti, mi rende felice, in fondo! I ricordi sembrano più reali, ed alla fine riesco anche a divertirmi.
Comunque anche quest’anno è stato un fallimento, ma l’anno prossimo ci riuscirò a passare un ozioso, solitario Natale!
ps. Auguri a tutti!