Questo vuol, dire una cosa soltanto: tira aria di inciucio proprio con questi avanzi di tribunale. Un inciucio duraturo che la casta vuole per difendersi da Grillo, che l’Europa appoggia per soffocare nel silenzio la ribellione ai suoi diktat, che la finanza auspica come necessaria affinché il “contagio” della liberazione dal cappio non si diffonda. Ma paradossalmente proprio il capo degli onorevoli marciatori è il maggior ostacolo a una grande coalizione: la sua presenza farebbe perdere la faccia a qualsiasi alleato e anche all’Europa dei burocrati e della Merkel
Dunque abbiamo una situazione che potremmo definire machiavellica, ma che partecipa più della natura della farsa o di un sordido dramma da cena delle beffe : da una parte abbiamo un’offensiva in corso contro Berlusconi, appoggiata, se non ispirata colà dove si puote per sbarazzarsi del personaggio dopo avergli tuttavia permesso di fare una messe di voti inaspettata, ma utili ad ogni operazione conservatrice e reazionaria. Dall’altra i parlamentari eletti sotto le sue insegne lo difendono continuando a scassare le istituzioni, ma prontissimi a marciare con molto maggior entusiasmo verso le poltrone che toccherebbero loro una volta che Silvio abbia preso la via dell’esilio. Ecco perché tutti evitano di condannare un’azione che si potrebbe tranquillamente definire eversiva: perché è proprio quella truppa di grassatori della democrazia che potrebbe servire alla vera eversione: rendere inutile il voto.