Magazine Bellezza

"Io mi piaccio e sono unica"

Da Susanna Murray

Silhouette Donna ottobre 2013


Ormai ci ho provato gusto e mi sono ritrovata di nuovo a fare due chiacchiere con Marina Nasi, giornalista di Silhouette Donna ( la scorsa primavera ero su Silhouette Donna per parlare di Accumulo compulsivo) che mi ha invitato a parlare di cosa sia la perfezione e perché ci sia una corrente di pensiero nuova che spinge tante donne ad identificarsi con figure femminili imperfette ( serial tv o personaggi media).
Io ricorderei una su tutte Bridget Jones con la sua morbida fisicità, piene di ansie e insicurezze, che tante donne hanno amato: come non sentire vicina una donna che si racconta attraverso le sue piccole debolezze e i famosi mutandoni "della nonna"?

Oppure le protagoniste di Sex and the City che nonostante vivessero nella favolosa e sognata Manhattan, si ritrovavano spesso a scivolare da uno scalino proprio mentre sfoggiavano con orgoglio un paio di Louboutin o un completo D&G, come a ricordarci la realtà e la concretezza della quotidianità, dove oltre ai lustrini, con grande ironia c'è per fortuna l'imprevisto e la vita reale.
In questo momento storico dove la cultura occidentale ( ma non solo, state tranquille, ahimé!) trasporta un modo di porsi di fronte alla realtà sempre più pressata dalla necessità di "essere perfetti, sempre giovani, sempre attuali" è naturale che ci sia una sorta di movimento controcorrente che invece inneggia a modelli femminili imperfetti.

Silhouette Donna ottobre 2013


La domanda principale sarebbe che cos'è l'imperfezione?
Spesso sembra apparire solo come semplice alternativa alla perfezione: dove il perfetto risponde a degli standard.
Gli standard diventano a volte una spinta a livellare l'espressività degli individui e la loro unicità ( basti pensare alle maschere create da certi chirurghi plastici: una costruzione di cloni mostruosi ), mentre l'imperfezione potrebbe perdere l'accezione negativa, che connota la parola stessa, e tradursi in "unicità".
L'unicità di cui parlo non è il classico mito di chi ha bisogno di sentirsi speciale e diverso ( che alla fine pur temendo le convenzioni, si ritrova ad essere più convenzionale di tanti altri ), ma è proprio nel riconoscere il fatto di essere, noi, unici: con quelle braccia morbide, con quel colore degli occhi, con quella risata, con quel modo di affrontare le cose durante il giorno, insomma con la nostra "umanità".
E allora volevo segnalare un esempio di chi ha unito le forze e messo in pratica il pensiero di "rivoluzione ai canoni estetici femminili"che porta avanti da tanto tempo con lo sviluppo di un progetto editoriale dedicato alle Donne con le curve
Tra le blogger che si dedicano a questo progetto ci sono Antonietta Bonanno di My vintage curves,  Miria Benotti di Plus...Kawaii!, Alessandra Castagner di Verdementa blog, Giorgia Marino di Morbida è la vita e tante altre ragazze che potrete scoprire andando a leggere il loro magazine.

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