August e la sua famiglia
Delle figlie, la maggiore fu affidata alla nonna, e Irene a un’orfanotrofio, poi a lontani parenti. Uscito di carcere nel 1941, Landmesser fu inviato al lavoro coatto, poi sul fronte russo in un battaglione di disciplina. Dato per disperso, è probabilmente caduto il 17 ottobre 1944. Irma Eckler morì, forse il 28 aprile 1942, nell’istituto sanitario di Bernburg, dove i nazisti praticavano l’eutanasia sui malati di mente: in 14mila furono eliminati con il gas. Ed ecco che da questo allucinante racconto riemerge la figura della figlia minore, Irene Eckler. Irene, a differenza della sorella, scelse di mantenere il cognome della madre anche dopo che, nel 1951, il senato di Amburgo aveva finalmente riconosciuto il matrimonio tra i suoi genitori. La foto che vedete in questa pagina è un suo sogno, o forse un suo miraggio. L’immagine fu ritrovata nel 1991 e pubblicata da Die Zeit. Il giornale chiedeva: chi sa dirci chi è quel coraggioso che rifiuta il saluto nazista? Irene credette di riconoscere il padre. Anzi, ne fu sicura: il luogo, il cantiere di lavoro, coincidono.Che l’uomo delle foto sia davvero August Landmesser, ancora oggi non è affatto certo. Ma quello che conta è il simbolo. Il simbolo di chi riesce a dire no alle ideologie che vanno contro la dignità, il rispetto, la giustizia.
(liberamente tratto da il Resto del Carlino)