Anch’io non mi adeguo.
Non mi adeguo a questo governo dei rinvii.
Non mi adeguo allo status quo.
Non mi adeguo alla pigrizia conservatrice.
Dobbiamo avere la capacità di incidere nel futuro, anche un piccolo pezzo di futuro, e di immaginarlo più equo, e migliore.
La paura del cambiamento — qualunque sorpresa, qualunque incognita possa riservarci il futuro — è un indugio mortale.
Compresa la paura di sbilanciarsi, di dire cose azzardate, di sembrare stravaganti o ingenui o imprecisi.
Dobbiamo ricominciare a rischiar.
Chi si ferma è perduto.
E chi tace acconsente.
Per questo leggiamo il nuovo libro di Civati e sosteniamolo al congresso del mio partito.
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