Benozzo Gozzoli, Cappella dei Magi - Palazzo Medici, Firenze
Noi tendiamo a confondere ciò che siamo (l’immagine originaria, la ghianda) con la descrizione della nostra vita fatta con schemi tradizionali (leggi post: la chiamata del destino).
Per descrivere la nostra vita, la parola centrale non è tanto “crescita” quanto “forma”. Lo sviluppo ha senso solo se svela un aspetto della nostra immagine originaria.
E’ vero che ogni giorno impariamo (o disimpariamo), ma tutto ciò è già incluso nella ghianda (immagine di noi), e durante la vita non facciamo altro che portarlo alla luce (come le statue di Michelangelo, che svelava ciò che lui vedeva già dentro).Noi non evolviamo, noi siamo (da cui la frase di Pablo Picasso: “io non mi evolvo, io sono”). Siamo quell’immagine originaria. E’ già tutto presente, come in un quadro, che ha già tutto visibile simultaneamente, nessuna parte del dipinto precede o segue un’altra (senza causa od effetto), e non importa l’ordine con cui il pittore ha dipinto le varie parti. E’ come se il tempo non esistesse.
E infatti il tempo non esiste..