Io non mi inseguo

Io mi seguo benissimo, so dove sono.
Ma non mi inseguo, vado sempre avanti, perché - a un certo punto - perdersi è importante.
Mi sono perso finché ho avuto forza di trovarmi. Mi sono perso fino a disperare di ritrovarmi. Ho perso il tempo, il filo del tempo tra le dita, sarò Cloto, Lachesi, Atropo o una qualsiasi parca sbadata.
E a chi mi diceva che no, che ho avuto come pochi altri il mio tempo, ho forse risposta con troppa forza che sì, che non ho avuto Arianna dentro il labirinto di me stesso. Ho risposto con passione e troppo in fretta.
Ma così regalo i fiori, io, con un sorriso, con disprezzo, li strappo tutti insieme o petalo per petalo. E queste mie risposte variopinte eppure ormai stinte e appassite evaporano al tramonto.
Adesso non ho altri fiori da regalare, ma fiori da coltivare, fiori da odorare, nuove piante per me e per altri. Adesso ch'è primavera, adesso che sbocciano, adesso che posso porgertene uno e ascoltarti e sentirti dire che sì, che c'è altro, ma che questi fiori sono splendidi, e che vale la pena sempre di stare lì a inebriarsi.
Adesso penso a cosa verrà domani e me lo invento, penso a come sarò domani e mi invento pure questo. Ma, soprattutto, lo faccio con tutta la gioia con cui si può vivere adesso.