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Io ODIO il cinema!

Creato il 09 febbraio 2013 da Nerifondi @NeriFondi

D’accordo, quello di oggi, già ve lo anticipo, sarà un post altamente polemico e dettato dalla rabbia e dalla profonda indignazione che da ieri notte ancora mi tormenta.

Neri Fondi Io Odio Il Cinema
Ieri notte sono andato al cinema, come mi accade di fare piuttosto spesso, perché trovo che i film visti al cinema siano infinitamente più belli. Ho scelto di vedere “Les Miserables”, un film che mi ha molto emozionato e commosso, ma purtroppo nella bellezza generale del film ispirato al romanzo di Hugo, nell’estasi generata da una perfetta convivenza di musica, parole e interpretazione, è sopraggiunto lo schifo esistenziale che ogni volta mi porta a pentirmi di aver scelto di andare al cinema.

Di cosa sto parlando?

DELLE PERSONE CHE PARLANO, CHE RIDONO E CHE IN BUONA SOSTANZA NON HANNO RISPETTO NÉ NEI CONFRONTI UNA FORMA D’ARTE CHE IL LORO ANIMO TROGLODITA NON POTREBBE PARTORIRE NEMMENO NEL PIÙ ALTO LAMPO DI GENIO, NÉ TANTOMENO NEI CONFRONTI DI COLORO CHE DI QUEST’ARTE VOGLIONO GODERE SENZA ESSERE DISTURBATI!

Attenzione!
Nelle prossime righe potrebbero comparire degli spoiler,
ma ve li indicherò in anticipo.

Image by Greg O'Beirne

Image by Greg O’Beirne

Ovviamente vi starete chiedendo il perché di tanta rabbia, immagino, e il motivo è presto detto. Non so voi, ma quanto io decido di andare a vedere un film al cinema, gradirei poterlo vedere senza essere disturbato da suoni che non siano mai superiori ad un bisbiglio, colpi di tosse e starnuti eccettuati, in quanto involontari. Il sussurro, si sa, è ammissibile in quanto è presumibile che se si va a vedere un film insieme a qualcuno si possa voler scambiare un commento su una scena, o qualcosa di simile. Tuttavia ricordo che sarebbe buona norma ridurre al minimo il volume della conversazione, nonché la sua lunghezza.

Ciò detto, passiamo al caso che voglio raccontarvi. Dicevo che ieri notte sono andato a vedere “Les Miserables”, e devo dire che nello svolgimento delle vicende ci sono stati dei punti piuttosto comici.

INIZIO SPOILER N°1

Mi viene da citare, per esempio, tutte quelle scene in cui compaiono i Coniugi Thérnadier, dipinti come dei furfanti piuttosto dissoluti, ma anche comici. E la comicità di questi personaggi, oltre che da alcune canzoni dai toni allegri, è accentuata dalle interpretazioni di Sacha Baron Cohen e Helena Bonham Carter.

FINE SPOILER N°1

Image by Sailko

Image by Sailko

Ora, con tutte quelle persone che si sono lasciate andare a scoppi di ilarità durante scene come quelle sopra citate, non ho nessun tipo di problema. Quando qualcosa fa ridere, è giusto che se ne rida, e a maggior ragione durante un film della drammaticità de “Les Miserables”, dove uno sprazzo di allegria – per quanto turbata dalla povertà – non può che fare bene allo spettatore, oltre a stimolarne la curva dell’attenzione (cosa di cui parlerò in un prossimo post).

Quello che non posso tollerare, però, è che un gran numero di persone abbiano avuto di che parlare ad alta voce durante l’intera durata del film, interrompendo la magia durante pezzi maestosi come, per esempio, l’assolo di Anne Hathaway (che ho scoperto proprio ora che si chiama come la moglie di Shakespeare!).
Queste persone hanno avuto la faccia tosta di mettersi a ridere, perfino durante

INIZIO SPOILER N°2

la morte del piccolo Gavroche! Io non capisco come si possa ridere a crepapelle mentre un bambino (tra l’altro interpretato alla perfezione dal giovanissimo Daniel Huttlestone) viene ucciso dal fuoco nemico mentre raccoglie delle munizioni nella terra di nessuno.
E non è tutto! Queste persone hanno riso di gusto anche durante il drammatico suicidio dell’Ispettore Javert (interpretato da Russel Crowe) e durante la morte di Jean Valjean (Hugh Jackman), che solo alla fine dei suoi giorni si sente finalmente accettato come uomo e come anima dal mondo e da Dio.

FINE SPOILER N°2

Neri Fondi Io Odio Il Cinema
Ora ditemi voi cosa avrei dovuto fare io in una situazione del genere. Inizialmente ho cominciato ad agitarmi perché questi bifolchi mi stavano rovinando il film, ed ero trattenuto dalla mia ragazza che mi impediva di sfogare la mia rabbia. Ma all’ennesimo scoppio d’ilarità incontrollato e fastidioso, non ho potuto più controllarmi e mi sono lasciato andare ad un poco signorile (lo riconosco): “Strozzati!”.

Inutile dire che la persona a cui questo simpatico augurio era rivolto non ha raccolto il guanto di sfida, e mi rammarico del fatto che non appena le luci in sala si sono accese se ne sia andato, impedendomi di poter avere con lui un dolce scambio di battute, che sicuramente sarebbe stato farcito da una serie di vocaboli come “ignorante”, “bifolco” e quant’altro.

Image by Sailko

Image by Sailko

Non sopporto chi non ha rispetto per l’arte, e a maggior ragione quando questo rispetto viene a mancare all’interno di un luogo in cui ci sono altre persone, perché a quel punto la mancanza di rispetto è anche nei loro confronti.

Tante volte penso che vorrei poter avere una sala cinematografica tutta per me, perché persone come queste che vi ho descritto (purtroppo in costante aumento), mi fanno odiare il cinema.

Alla prossima.

Neri.

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