28 settembre 2013 Lascia un commento
Richard Matheson e abbiamo gia’ dato una garanzia. Terzo di una trilogia di libri fenomenali come "Io sono leggenda" e "Tre millimetri al giorno", fa capire in quale stato di grazia si trovasse l’autore verso la meta’ degli anni ’50.
Molto piu’ dei predecessori, ci si sposta verso, l’horror con accentuati contorni thriller, in sostanza Edgar Allan Poe ai tempi di Hitchcock.
La tensione e’ straordinariamente dosata, ritmo veloce che non tralascia nulla e nulla concede al caso per quanto e un po’ mi ha sorpreso, l’eloquio sia a tratti appesantito, stile da manuale di scrittura che non concede troppo alla fantasia, per quanto nulla inficia la bella lettura.
Decisamente efficace il finale a sorpresa perche’ la sorpresa c’e’ veramente laddove la conclusione fino all’ultimo pareva scontata ma con un colpo di coda si risolve in maniera inaspettata e molto cinematografica nella costruzione che si costruisce nella mente del lettore con grande effetto.
La poca attenzione al titolo svela una parte del mistero ma in fondo e’ solo un anticipo di qualche pagina mentre se si fosse mantenuto il titolo originale "A stir of echoes", avrebbe fotografato meglio l’idea senza intaccarne la sostanza, rimandando direttamente al film omonimo del 1999, in Italia "Echi mortali", diretto da David Koepp e magistralmente interpretato da Kevin Bacon, pellicola che merita di essere vista e che non si ostacola troppo col romanzo.
Un Matheson cosi’ non si discute e non permette indecisioni, si legge punto e basta.