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Poi sono cominciati i guai, la vendita o meglio la svendita dell'Italsider, è finita la pacchia e le rughe della sposa d'acciaio sono diventate sempre più evidenti, nello stillicidio di incidenti e morti (che ci sono sempre stati, ma nessuno se ne accorgeva), licenziamenti, mobbing, cassa integrazione etc etc. Intorno però non cresceva nient'altro solo chiacchiere ipnotiche e soporifere. Chiacchiere e occhi chiusi. Anche io ho sempre visto la polvere rossa sulle strade, anche io sapevo della diossina e dei metalli pesanti, ma ho chiuso gli occhi. Vivevo ormai da un'altra parte. Pensavo" Effetti collaterali, non ci si può fare nulla. E se la fabbrica chiude questi dove vanno a lavorare? Come vivono?"
E tutti ora si battono il petto, anche quelli che non hanno mosso un dito e hanno fatto solo chiacchiere (volevo scrivere "anche quelli che non hanno fatto un cazzo e sono stati a guardare", poi ci ho ripensato).
Adesso chi paga? I Riva e lo Stato. Bisogna cercare di mettere a posto quello che si può, ma noi tarantini dove eravamo? Sotto ricatto forse, o muori prima o poi o lavori adesso, ma non è solo questo. Voglio essere onesto sino in fondo.
I tarantini e Taranto hanno molti difetti, troppi, e io sono tarantino. I tarantini sono stati degli stupidi caproni. Loro e i loro sindacati. Bisognava capire che era ora di fare altro e meglio, bisognava staccarsi pian piano da quella mammella avvelenata. Lo sapevano tutti, ma si è preferito chiudere gli occhi e respirare a pieni polmoni. Non c'era alternativa e quelli che hanno governato la mia città se ne sono bellamente fottuti di costruire un futuro diverso o di cambiare qualcosa, di difendere la mia gente, anzi alleati con i mafiosi locali hanno conservato lo status quo, consegnando i nostri figli nelle mani di chi , come imprenditore, conta i soldi non le anime. Il ministro dell'Ambiente mi sembra persona seria, ma Taranto e il sud in genere hanno bisogno d'altro. Ha bisogna dei meridionali. Guardando uno dei vari servizi da Taranto nei giorni scorsi ho pianto. Tranquilli, non mi ha visto nessuno. Erano lacrime fredde, già viste, lacrime abituali di chi vede la propria terra e i suoi fratelli attraversare l'ennessima sofferenza. Io sto con gli operai, io sto con i magistrati, io sto con gli ambientalisti, io sto con i tarantini. Ma quando smetteremo di far scrivere la nostra vita dagli altri e ringraziare per ogni biscotto per cani che ci lanciano? La fabbrica deve restare aperta ed essere resa meno inquinante, ma bisogna pensare ed agire per un futuro prossimo. Ci sono altre fabbriche li intorno, c'è una raffineria. C'è tutto un futuro da inventare.
Mia madre vive a Talsano ora, ancora più ad est. Quando le telefono capita che mi dica "ho pulito i balconi, sai...è arrivato il fumo dell'Italsider sino qui..."
Buona fortuna Taranto.
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