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Naturalmente Diana non è per nulla d'accordo e cercherà di complicare in tutti i modi il viaggio di ritorno....
Il furto di identità è uno dei crimini che si sta diffondendo di più negli USA e anche nelle altri parti del mondo: tutto dovuto a una spersonalizzazione progressiva dell'uomo nella società moderna.
Ormai non siamo più all'era cartesiana del Cogito ergo sum: ormai siamo solo in funzione delle nostre carte di credito e dei nostri debiti. Oggi se non hai un mutuo o una carta di credito non sei nessuno, sei uno zero assoluto.
Triste ma così.
E questo è lo spunto per la nuova commedia targata Seth Rogen, un buddy movie che si traveste da road movie a spasso a destra e sinistra per le strade americane in cui alla classica comicità sboccata della factory Apatow, assicurata dalla debordanza di Melissa McCarthy, debordante in tutti i sensi, non ultimo quello fisico, anzi soprattutto quello fisico visto che la gentile donzella ha la schiena di un camallo, la panza di un bevitore di birra professionista e picchia come un fabbro( ma solo per difendersi però), si cuce addosso la logica dell'hangover mutuato dalle varie notti da leoni o dal meno conosciuto Parto col folle.
Io sono tu è un hangover continuo in cui il mite Jason Bateman, anodino quanto basta, si va letteralmente a schiantare con suo il alter ego di identità, in carne,ossa e carta di credito.
E all'inizio viene picchiato senza pietà.
Se proseguisse con la cattiveria con cui inizia Io sono tu sarebbe anche una visione molto gradevole ma presto il conformismo hollywoodiano, fatto di figli che sono pezzi 'e core, la famiglia perfetta che sembra
estratta di peso da una pubblicità del Mulino Bianco ( era precedente all'avvento di Banderas , fine mugnaio comunicatore con galline di ogni risma), pentimento per le proprie malefatte e mitragliate di buoni sentimenti ad alzo zero, prende inesorabilmente il sopravvento provocando come piccolo effetto collaterale un inizio di ulcera gastrica per la troppa melassa somministrata, melassa che tracima senza requie dallo schermo.
Melissa Mc Carthy viene disinnescata e ridotta a un ammasso di lacrime e piagnistei , Jason Bateman, che con una faccia così è impossibile innescarlo, ottiene tutto quello che si era prefisso nella classica rivincita del nerd .
Il problema di Io sono tu è che fa ridere poco e fa riflettere ancora meno su quanto possa essere terribile subire il furto di identità. E l'aggiunta di vari personaggi sopra ( e oltre ) le righe come il cacciatore di taglie Robert Patrick o una coppia di killer da barzelleta involontaria ha solo lo scopo di inserire nella narrazione qualche sequenza di autoscontro, giusto per movimentare un po'un copione che ha sparato troppo presto tutte le sue cartucce.
Molte delle quali a salve.
Queste cose però piacciono al pubblico americano che ha risposto in massa decretando il successo del film che nei soli States ha incassato qualcosa come 135 milioni di dollari a fronte di un costo di 35 milioni.
Sperando che non abbia un sequel.
( VOTO : 5 / 10 )
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