Io sto con Mentana

Cosa deve fare un giornalista? Dare le notizie. Possibilmente tutte, o quasi tutte, quelle che probabilmente possono interessare al suo padrone. E chi è il padrone del giornalista? Il lettore, come diceva Indro Montanelli. O, estendendo il concetto, coloro che guardano un telegiornale. E’ forse una notizia interessante per il lettore o per lo spettatore di un telegiornale il comunicato del Comitato di Redazione del TG de La7 che solidarizza con lo sciopero dei poligrafici?

Mentana va di corsa. E’ sempre andato di corsa. E per questo piace. Per questo è sempre piaciuto. Per questo, e anche perché sa fare benissimo il suo mestiere, il TG de La7 in pochi mesi dall’arrivo di Mentana ha avuto un così grande successo, dopo lo stato anemico di Piroso. Mentana dà sempre di corsa la linea a Lilli Gruber e, in quella mezz’ora scarsa di TG, molte notizie che si trovano in altri telegiornali con Chicco non trovano spazio.

Le dimissioni di Mentana sono un inaspettato regalo ai competitors de La7. Il Cdr del TG, denunciando chi aveva rifiutato di ripetere per l’ennesima volta un rito trito e ritrito che può anche essere ammesso sulla carta stampata (i comunicati sindacali che quasi nessuno legge) ma in un TG toglie spazio alle notizie e fa cambiare canale, ha segato l’albero che rappresentava la sicurezza del posto di lavoro. Se il direttore è il comandante di una nave che solca i mari dell’etere con successo e, con magnanimità, fa andare in video nel week end anche una Gaia Tortora che ogni due per tre dice “di fatto…” (in America l’avrebbero già relegata in un back office a risistemare le fotografie…), il Cdr con la sua insensata denuncia è come se avesse rotto il timone e segato l’albero maestro.

Complimenti al Cdr. Che, magari, tramite Piroso o qualcun altro ritroverà lo spazio di un tempo con i propri comunicati. Ma magari i Mentana boys and girls (ovvero gli spettatori) saranno già emigrati altrove. Costringendo il “canaro” Stella, per contenere le perdite di ascolti e pubblicità, a un bel taglio nell’organico redazionale. Per il Cdr un capolavoro di lungimiranza. Proprio bravi!