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“Io ti voglio” di Irene Cao

Da Vivianap @vpicchiarelli

1706581_0Vivere senza amore, libera da legami e dagli effetti collaterali del sentimento: è questo il nuovo mantra di Elena, che è un’altra persona da quando ha rinunciato alla passione assoluta per Leonardo e alla sicurezza della storia con Filippo. Esce tutte le sere e passa ogni notte con un uomo diverso, ma è un modo come tanti per riempire un’assenza che brucia e non si lascia dimenticare, perché nemmeno nel sesso Elena sa più trovare quel piacere che Leonardo le aveva insegnato a reclamare come un diritto. A Roma solo Paola, la collega un po’ burbera che l’ha accolta in casa, e Martino, un timido studente di storia dell’arte che per lei ha un debole neanche troppo nascosto, si ricordano com’era prima di perdersi completamente. Ma due anime che si appartengono non sono destinate a restare lontane. E così, anche se a far incrociare di nuovo le loro strade è un incidente che costringe Elena in un letto d’ospedale, Leonardo ritorna senza chiedere il permesso nella vita dell’unica donna che gli abbia mai fatto perdere il controllo. Vuole salvarla da se stessa, essere finalmente suo e per questo ha deciso di portarla con sé a Stromboli, l’isola dove è nato. Curerà le sue ferite, quelle del corpo e quelle del cuore, con il fuoco della passione, perché ora è certo di non poter più fare a meno di lei. Quello che ancora non sa è che il suo passato, troppo a lungo nascosto, sta per rompere gli argini. E in quel momento solo l’amore puro e incondizionato di Elena potrà salvarlo…

La conclusione della trilogia erotica italiana non poteva che essere questa… ed è giusto che sia così. Il lieto fine deve esistere almeno nei libri…

Ho trovato un po’ forzata la Elena che si perde da un uomo all’altro, da una storia all’altra, che passa le sue notti tra sesso e alcool, anche se capisco che fosse importante trasmettere l’idea di una donna talmente disperata da rivoluzionare, in negativo, la propria vita.

Di sicuro, in questo terzo libro, la figura di Leonardo perde quell’alone di mistero che l’aveva caratterizzato nei primi due libri, eppure riesce ad essere persino più affascinante e dannatamente maschio nel suo proteggere e accudire la donna che ama, ma soprattutto nell’assicurarsi che la donna un tempo amata, la moglie, possa recuperare il proprio equilibrio psico-fisico.

Perfetto il connubio tra sesso, cucina e arte. Brava Irene!


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