Falotico, Mollica, Pittella, i Sindaci per una migliore qualità della vita e del territorio. Quando si parla di ambiente, energie sostenibili e bioarchitettura, è possibile cadere nella trappola della diffidenza, del vedere queste non come prospettive, bensì come ostacoli, cavilli, nuovi strumenti per togliere occupazione. La manifestazione itinerante, voluta dal Comitato regionale MPA di Basilicata, “Io vivo x te, idee in corso” è stata il 13 ottobre scorso occasione proficua di dialogo, ma soprattutto fucina di proposte realizzabili che hanno almeno un po’ accorciato le distanze fra istituzioni, problematiche reali, cittadini ed opportunità.
Dopo l’apertura dei lavori, affidata al Sindaco di Episcopia, Biagio Costanzo, ad intervenire è stato Franco Mollica, Capogruppo MPA in Consiglio Regionale, per il quale è “fondamentale che il Pubblico nella costruzione dei suoi edifici secondo le nuove regole della bioarchitettura, tenga il passo dei privati, provvedendo nel più breve tempo possibile ad allineare in modo strutturato il suo preziario”. Ritiene, altresì, importante, “ragionare sulle biomasse ed il loro indotto locale con un sguardo rivolto al futuro e senza restare prigionieri degli avvenimenti trascorsi”.
“Questa è una buona occasione per rinnovare l’interlocuzione e la collaborazione con il MPA. Movimento che sta dimostrando, con la sua critica propositiva in Consiglio e nel rispetto di posizioni e funzioni, una garanzia per il centro-sinistra”. Esordisce, Marcello Pittella, assessore regionale alle Attività produttive che poi entra nel merito dichiarando “innovazione, ricerca, energia, sono capitoli tenuti in più che debita stima nella nuova Programmazione regionale 2014/2020. Parliamo del 70% dei capitoli di spesa. A questi si aggiungano tre opzioni di sviluppo: petrolio, turismo, agricoltura. Nella rivisitazione del Piano energetico regionale andrà, inoltre, inserita la voce della nuova richiesta da parte del Governo centrale di un più 31% di partecipazione al fabbisogno nazionale. Questo potrebbe venire da politiche di risparmio, ma soprattutto dalla diffusione di quattro canali per realizzare i 1.600 megawatt di produzione alternativa. Fotovoltaico, eolico, biomasse e idrico. Ci vuole, però, maggiore audacia perché il Pubblico crei le condizioni e gli strumenti ed il privato sappia cogliere le opportunità nel settore, per fare impresa e creare nuovi posti di lavoro. Diversamente, dovesse continuare questo corto circuito fra i due, e dovesse la crisi nazionale economica e sociale non portare con sé i semi della rinascita, della crescita e del ritorno della sana politica, non solo la Basilicata ma l’Italia tutta rischierà di consegnarsi ad un futuro di tecnocrazia, di fredda finanza e scarsa autonomia di scelta.
Diversi i primi cittadini dell’area presenti ed intervenuti. Insieme al padrone di casa, Costanzo, i sindaci di Guardia Perticara, Latronico, Castelluccio Inferiore. Desiderano maggiore sinergia fra Regione Basilicata, Enti locali e Municipi, perché la vita dei piccoli Comuni è sempre più messa a dura prova dal contesto generale come dalla difficoltà di far quadrare i conti, quando una burocrazia troppo lenta rischia di bloccare regolamenti urbanistici, iniziative anche in termini di energia sostenibile, liquidazione di lavori già fatti. Sull’ambiente e le nuove forme d’industria ad esso connesse, parola d’ordine per tutti: monitoraggio. Costante, trasparente, accessibile a chiunque. Viatico ineludibile per ridare fiducia alle popolazioni che vivono in condominio con le estrazioni petrolifere, le centrali a biomasse, il polo chimico che dovrà diventare verde, ma stavolta con il coinvolgimento responsabile in termini di ricerca e produzione da parte delle Multinazionali operanti in Basilicata. Le stesse che dovranno impegnarsi nel attingere maggiormente alla forza lavoro locale.
Ha chiuso i lavori, il segretario regionale MPA di Basilicata, Roberto Falotico il quale, nel recuperare i concetti fondamentali che rientreranno nella Conferenza programmatica regionale, ha sottolineato “come i temi energetici, lo sviluppo, il lavoro sono intrecciati fra loro e dovranno essere tenuti insieme dalla salvaguardia puntuale della salute e dell’ambiente”. La Basilicata ha dimostrato, quando fu il caso di Scanzano, di dire no al nucleare. Oggi dovrebbe ricorrere allo stesso moto d’orgoglio per difendersi da un’eccessiva speculazione a discapito dei nostri territori.
Penso al petrolio su cui andrebbe alzata la guardia, per ottenere un confronto vero e paritario con le compagnie estrattive. Sono convinto ci voglia maggiore impegno, perché lo Stato tenga la nostra Basilicata in maggiore considerazione.
Ovviamente sulle energie non potremo pensare solo a rincorrere partite già chiuse. Altre sembrano al di là da venire e invece potrebbero essere un treno da non perdere. L’agricoltura, se è vero che fa da certo volano, può trovare nella bioagro energia altri sbocchi alla nostra prospettiva. Certo è indispensabile incentivare legislazione e interventi, perché si sviluppino processi che mettono insieme le due cose. Le grandi questioni d’attualità. Alla domanda: “volete la salute o volete il lavoro”, spesso territori messi a confronto sul dubbio, sono in ambasce. Io penso che la risposta possibile è entrambi, se sull’altro piatto della bilancia ci sono il criterio, la responsabilità, la corretta e disinteressata informazione di fronte ad opportunità che potrebbero sollevare qualche incertezza. Conclude Falotico, saremo impegnati nei prossimi mesi anche sulle questioni di carattere urbanistico e di bioarchitettura, stimolando un dibattito sul processo che risponde alla difesa di territorio e paesaggio e della qualità dei sistemi costruttivi.