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Io voglio bene a don Piero Corsi, ce ne vorrebbero di parroci come lui. Faciliterebbero il lavoro per arrivare, prima possibile, ad uno stato laico. Indipendente.

Creato il 27 dicembre 2012 da Slasch16

indexHo studiato dalle suore e dai preti, elementari e medie, e quest’anno festeggio il 51° anniversario di quando ho deciso di non frequentare più le chiese, insomma da chierichetto a laico, agnostico alla velocità della luce.
Mia madre la prese male anche perchè intorno ai 9 anni volevo farmi prete, gesuita, avevo fatto anche due mesi di ritiro spirituale in montagna e lei si sentiva in paradiso, già mamma di un prete.
Quando tornai dal ritiro spirituale conobbi la Patrizia, la figlia del pasticcere del paese, e la vocazione sparì nello spazio di un nanosecondo. Lei si mi faceva sentire miracolato.
Mi regalava i ritagli delle paste e nel pomeriggio andavamo al cinema insieme. Sullo schermo vedevamo come si baciavano i grandi, scoprimmo anche che i grandi si baciavano con la bocca aperta, con la lingua e noi ci facevamo delle docce, mai passione fu tanto innocente ed umida.
Mia madre non seppe mai la ragione del mio abbandono della via religiosa ma io mi salvai.
A 13 anni avevo già deciso di mollare tutto e così feci salvo in due occasioni nelle quali fui costretto dalla famiglia, il matrimonio ed il battesimo di mio figlio. A 22 anni ed in “quegli” anni il peso della famiglia era preponderante e dovetti subire, con il matrimonio uscii di casa e nessuno potè più condizionarmi.
La mia è stata una scelta maturata individualmente con la testa di ragazzino prima e di adulto poi e non mi sono mai pentito.
Forse la mia educazione religiosa mi ha impedito di fare l’ateo propagandista, considero la religione, la fede, una cosa individuale da rispettare anche se cerco sempre di esprimere le mie opinioni, senza invadenza.
Da 50 anni fa ad oggi ne sono cambiate di cose, i matrimoni civili hanno superato quelli religiosi, ci sono molte famiglie di fatto e bambini che non vengono battezzati anche se lo “sport” preferito dagli italiani è quello di non praticare ma di partecipare a scadenze fisse alle cerimonie di routine.
Battesimo, cresima, comunione, matrimonio, funerale, c’è gente che non va mai in chiesa, non sa una parola del vangelo ma non si perde un battesimo, una cresima, figuriamoci un matrimonio. E’ il solito vizio italiano di vivere tutto a spanne, secondo la convenienza del momento e dell’abitudine. Si è sempre fatto così e tanto vale farlo ancora.
Se fossi un prete e si presentasse da me una coppia che vuole sposarsi in chiesa senza frequentare la stessa come dovrebbe fare un bravo cattolico mi rifiuterei di celebrare il matrimonio. Ma la chiesa accoglie tutti, anche i mafiosi e tutto serve al fatturato.
Dicevo che la mia battaglia individuale contro l’oppio delle religioni non ha portato molto alla causa, diciamo che lo scorrere del tempo ed il cambiamento di vita ha fatto molto di più, contro la religione che i miei pensieri, le mie vedute.
La prima botta la chiesa cattolica, perchè è in questa che noi siamo immersi senza volere, l’ha avuta con il benessere, il boom economico che ha portato in ogni famiglia la vespa, prima, e la 600 dopo.
Alla domenica invece di andare a messa si andava in gita e le chiese piano, piano, perdevano fedeli.
Più tardi ci fu anche un prete che si inventò la messa in spiaggia, aveva capito che i fedeli non andavano più da Maometto ma era Maometto che doveva andare da loro.
Perchè voglio bene a don Piero Corsi? Perchè ha fatto più lui contro la chiesa che io in 50 anni di propaganda individuale, non siamo noi agnostici o atei, gli sbattezzati che minano la chiesa cattolica, è la chiesa stessa che si demolisce da sola con i discordi dei preti e del papa in primis.
Fare un discorso come quello che ha fatto il papa sulle Nozze gay è una ingerenza, usare la parola attentato è una provocazione, ma è il volantino di don Piero Corsi la vera dinamite che farà crollare tutto il castello: Don Piero, il folle discorso di Natale
“Femminicidio? Colpa delle donne”

Non ha fatto in tempo a chiedere scusa, non ha fatto in tempo a dare del frocio ad un cronista del tg1, che a pochi chilometri da lui è successo questo: Uccide moglie e cognata
poi tenta il suicidio nell’Imperiese.
Una delle vittime aveva 45 anni, la cognata, e la moglie 51. Io non credo che andasse in giro con la pancia di fuori, con la minigonna ma anche se fosse nulla giustificherebbe un gesto del genere o qualsiasi altro tipo di violenza contro le donne.
Ovvio che il mio è sarcasmo feroce, satira estrema ma prima ci liberiamo il cervello dai talebani di tutti i tipi e meglio è.
Ho parlato di liberazione del cervello non di liberazione armata, spacciata per difesa della democrazia per meri interessi economici del capitale globale.
La battaglia è culturale e se la cultura della chiesa è questa lasciamoli fare si esluderanno da soli. Per dirlo con parole loro potremmo dire che anche Dio, nonostante loro, non ferma gli orologi ed il tempo scorre.
Lasciamo tempo al tempo, lasciamo che le scuse opportuniste si diluiscano nel quotidiano ed accendiamo la mente, la ragione.
Il fatto stesso che la maggioranza dei fedeli che frequentano le chiese sono favorevoli alla comunione per i divorziati dice tutto, dice tanto, sul distacco che il credente ha dalla struttura clericale.
Abbiamo anche visto un presidente del consiglio divorziato, pedofilo, bugiardo e puttaniere fare la comunione. 



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