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Iper-inferno [5]: Dantalian

Da Ludovicopolidattilo

Iper-inferno [5]: Dantalian

Di cosa si tratti è “spiegato” qui: [000], [00], [0]. Il primo capitolo è qui: [1].

Mio insopportabile negromante quanto ti divorerei volentieri se solo riuscissi a superare questo patetico sebbene efficace pentacolo difensivo che hai tracciato intorno a te nella speranza possa concederti il tempo che ti serve per portare a compimento la tua stupida impresa impossibile da realizzare visto che ogni sussurro e ogni alito di demone generato dalla schiera di potenti e letali emissari degli inferi che ti assedia lede l’integrità del suo confine e lo assottiglia e prima o poi arriverà a spezzarlo consentendo finalmente alla nostra furia di penetrare nello spazio in cui per poco ancora sei al sicuro e riporti quanto siamo costretti a dire e a confessare e a raccontare a causa del rito ancestrale contenuto nell’Hypertartaros che chissà dove hai trovato e ora ti permette di trattenerci qui mentre ci piacerebbe tanto occuparci degli affari nostri più o meno coinvolgenti ma per dio o per chi per esso avendo scelto di occuparcene senza l’assillo di stare qui davanti a un vecchio negromante sudato che batte le sue dita ossute e raggrinzite sui tasti di quella macchina da scrivere più vecchia di lui non si sa bene perché e percome ma tutti quanti ci tocca assecondarlo per un po’ e tentare di divorarlo dopo averlo torturato un bel po’ non prima di aver violato il confine del simbolo stellato che ha tracciato con una polvere biancastra trovata chissà dove o ricavata da chissà quale schifezza negromantica di miscuglio di ingredienti ripugnanti che neppure al demone meno incline all’igiene personale verrebbe in mente di prendere in mano o di mettersi nella tasca della giacca e invece ci tocca tenerci il naso sopra cosicché mentre raccontiamo gli affari nostri a questo vecchiaccio e ai suoi lettori se mai ce ne saranno il fiato che esce nostro malgrado dalla bocca non nel senso che vorremmo essere morti ma nel senso che ci siamo rotti di soffiare sulla polvere del pavimento porta via un po’ di questa schifezza polverosa e fa compiere un passo in avanti a questa storia a cui bene o male ma soprattutto male ci tocca dare un qualche contributo perché senza creature demoniache o vampiri o licantropi o troll o altri altrettanto ripugnanti mostracci esclusi i presenti l’ufficio marketing alla pubblicazione non autorizza proprio un bel nessuno per cui eccoci qui a soffiare e parlare e raccontare gli affaracci nostri all’attempato occultista caparbio gli venisse un’ischemia risolutiva ma mi sa che invece ci viene prima a noi l’enfisema se non ci portano via da questo pavimento sudicio dove una forza invisibile a cui indirizzo innumerevoli maledizioni ci costringe a strisciare mentre parliamo invece di stare in piedi come sarebbe logico se a noi demoni fosse rimasto un minimo di dignità che imporrebbe di tacere delle vicende che ci riguardano persino le più intime e riservate persino quando andiamo in bagno o ci appartiamo con la nostra ragazza per scambiarci una abbondante quantità di bacetti e carezzine che pure all’inferno ci piacciono tanto e qui sulla terra è una faticaccia procurarsi che tutti quanti ti corrono dietro con i forconi e le asce e le vanghe pure sporche di terra per romperti la testa perché sei un demone e per partito preso sei un fetente per cui vai massacrato di botte meglio ancora se alla fine delle botte ti si dà fuoco tanto per eliminare ogni traccia che non si sa mai non fossi un demone ma fossi il cugino del mugnaio e per concludere col disperdere le ceneri presunte demoniache in un raggio di una cifra di chilometri così non si ripresenta di sicuro nessuno a reclamare e non si corrono rischi proprio per nulla che non vorremmo mai le molecole di coboldo si avvicinassero piano piano e si saldassero le une alle altre fino a ricomporre una gamba a cui poi si unirebbe un bacino quindi un tronco di coboldo e un braccio e così via sino a ripristinare questo pericolosissimo cobolducolo più spaventato di voi altro che mettersi a digrignare zanne e roteare code o turbinare propaggini tentacolari molto meglio tutto sommato venire qui con tutti gli altri sfortunati relitti infernali a raccontare le proprie pene che sono pure tante a questo vecchio che se proprio vogliamo dire la verità anche se ci obbliga a stare qui e a soffiare sulla polvere almeno ci sta a sentire e scrive pure quello che diciamo e costa meno di uno psicoterapeuta e anche se ha voglia di dominare il mondo facendo di noi i suoi eserciti in fondo potrebbe anche lasciarci divertire una volta finita la guerra con gli umani in qualche città tutta nostra da mettere a ferro e fuoco perpetrando torture di tutti i tipi e stupri a ripetizione e mutilazioni fantasiose chissà poi perché dovrei divorarti che mi sa non hai nemmeno quel gran sapore secco e raggrinzito come sei vecchiaccio neanche tanto antipatico in fondo in fondo.

Continua…



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