Ipertensione da combattere tramite un algoritmo sul web. E’ questo il nuovo progetto lanciato dall’Aifa per combattere la malattia cronica, di cui soffre il 27% degli italiani.
L’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) ha ufficialmente iniziato la sua battaglia contro l’ipertensione, la cosiddetta “pressione alta” che rappresenta un problema sempre più serio per milioni di italiani. E’ infatti disponibile da pochi giorni online l’algoritmo, studiato in collaborazione con la Società Italiana di Ipertensione Arteriosa (Siia), che consente sia a pazienti che a medici di prendere scelte consapevoli per approcciarsi nel migliore dei modi alla patologia.
Tramite una pagina web presente sul portale Aifa è possibile accedere al programma, il quale, tramite una serie di domande studiate da un gruppo di specialisti del settore, guiderà passo passo l’utente nel percorso migliore per lui. A seconda delle risposte inserite l’algoritmo si occupa infatti di identificare le strategie migliori per ognuno, lasciando tuttavia l’ultimo parere al giudizio personale del medico curante.
“Il nostro algoritmo- ha detto il direttore generale dell’Aifa Luca Pani illustrando il progetto- non è “Doctor Google” e non c’è assolutamente la volontà di insegnare ai medici il proprio lavoro, ma rappresenta quantomeno un tentativo di offrire un servizio in grado di migliorare l’appropriatezza e l’informazione su basi di evidenza puramente scientifica. In questo progetto abbiamo tentato di replicare il percorso logico che tutti i grandi medici operano quando si trovano davanti un paziente con problemi di ipertensione.”
Il progetto dell’Aifa rappresenta dunque uno strumento molto importante, soprattutto se si considerano i numeri che ruotano attorno a quella che rappresenta a tutti gli effetti una vera e propria malattia e che quindi non può e non deve essere affatto trascurata. I dati in proposito lasciano infatti a bocca aperta: secondo gli ultimi dati OsMed ben il 27% percento della popolazione assistibile (fra il 30 e il 40% della popolazione generale) soffre di ipertensione, mentre solo il 53,7% del totale assume trattamenti antipertensivi con costanza. Un’informazione più attenta e basata su nuove tecnologie rappresenta dunque un passo potenzialmente decisivo per un approccio terapeutico a tutto tondo.
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