Certo non si può restare indifferenti davanti alla morte di sette persone letteralmente imprigionate in uno “stabilimento” di Prato dove lavoravano anche 16 ore al giorno. È possibile che nessuno abbia mai fatto dei controlli preventivi? Le leggi sulla sicurezza del lavoro sono molto restrittive nella nostra nazione, come quelle sugli orari, però sembra che valgano solo per gli italiani, sottoposti regolarmente a varie verifiche. Ricordo una multa comminata al mio ente anni ed anni fa perché in un ufficio veniva ancora usata una vecchia sedia con solo quattro rotelle invece delle cinque previste dalla normativa. C’è poi la legge che impone l’assicurazione infortuni obbligatoria per chi utilizza qualsiasi strumento collegato alla rete elettrica, quindi anche una semplice calcolatrice: i cinesi utilizzavano senza dubbio macchine per cucire elettriche, ma dubito assai che fossero assicurati presso l’INAIL. In questo caso invece si sono tralasciate le più elementari norme per la salvaguardia della vita dei lavoratori, quali la presenza di uscite di sicurezza con la relativa mappa per le vie di fuga. Gli ispettori del lavoro che facevano? Dormivano? Gli assessori dell’amministrazione pratese, possibile che non si siano accorti di nulla? Lasciamo perdere che lavoravano in nero, che non pagano le tasse, che ci fanno concorrenza sleale: forse la vita di un cinese, anche se clandestino, vale meno di una di un italiano? Questa povera gente lavora senza tutele e senza dignità, ed adesso sindaci e sindacalisti con le facce tristi per la circostanza, presenzieranno ai funerali. Il massimo dell’ipocrisia!
La nostra beneamata ministra degli Esteri si preoccupa tanto dei “poveri” tifosi laziali coinvolti in una rissa in Polonia e trovati in possesso di vari “strumenti da taglio” (leggi “coltelli”). Prima il sindaco Marino le telefona (il telefono, la tua voce…è servito alla Cancellieri per il caso Ligresti; è servito a Napolitano, che però ha fatto distruggere le intercettazioni; è servito ai PM per registrare chilometri di nastro delle cavolate di Berlusconi…), poi lei, la ministra, si interessa di quei poveretti in stato di fermo perché qui in Italia puoi benissimo sfasciare tutto e non ti succede assolutamente nulla, mentre là non vanno tanto per il sottile:vai in galera e ci resti!
Altra ipocrisia!