E quindi le guerre di Bush jr stanno per produrre un Califfato islamico tra Irak e Siria. Ottima strategia quella di ‘esportare la democrazia’..
In Iraq, l’organizzazione terroristica dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Islamic State of Iraq and al-Sham – Isis, jihadisti sunniti) ha conquistato diverse città, mettendo a rischio la stabilità del paese. La tensione è molto alta e si intravedono nuove avvisaglie di scontri settari.
Nelle ultime due settimane, Isis ha preso il controllo delle città di Mosul, Tikrit e Tal Afar, nel Nord dell’Iraq. La conquista di questi centri urbani si somma a quella di Fallujah e Ramadi, da mesi nelle sue mani. Ora l’organizzazione terroristica punta verso Baghdad.
In Iraq, gli sciiti rappresentano il 60-65% della popolazione e si concentrano a Sud della capitale, mentre i sunniti (32-37%) popolano il Nord del paese. I curdi si concentrano nella regione del Kurdistan iracheno, che confina con Iran, Turchia e Siria. Il primo ministro iracheno Nuri al Maliki (che ha recentemente rivinto le elezioni) e il partito islamico Da’wa di cui è il leader sono di confessione sciita.
Cos’è IsisIsis è un gruppo terrorista islamico sunnita operante in Iraq e Siria, guidato da Abu Bakr al Baghdadi, stella nascente del movimento jihadista. Il suo obiettivo è creare un califfato in Medio Oriente. L’organizzazione è nata nel 2003 dopo la caduta di Saddam Hussein con il nome di al Qaida in Iraq (Aqi) per contrastare la presenza statunitense nel paese. A febbraio Ayman al Zawahiri, leader di al Qaida, ha disconosciuto Isis considerandola troppo anarchica, in seguito a un tentativo di fusione con al-Nusrah, gruppo terroristico operante in Siria – e affiliato alla rete jihadista fondata da Osama bin Laden.