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Iran: 16 anni di carcere ai volontari che aiutarono le vittime del terremoto!!!

Creato il 16 gennaio 2013 da Nopasdaran @No_Pasdaran

IRAN: 16 ANNI DI CARCERE AI VOLONTARI CHE AIUTARONO LE VITTIME DEL TERREMOTO!!!

Il 29 ottobre 2012 vi avevamo riportato la traduzione di una lettera scritta dal blogger iraniano Hossein Ronaghi-Maleki alla Guida Suprema Ali Khamenei. Nella lettera Hossein Ronaghi denounciava l’arresto circa quaranta giovani volontari, accorsi nella provincia dell’Azerbaijan iraniano per aiutare la popolazione locale vittima di un terribile terremoto nell’estate del 2012. Le autorità, vergognosamente, attaccarono l’accampamento dei volontari motivandolo con assurde “ragioni di sicurezza nazionale“. La realtà, purtroppo, era molto diversa: il regime non poteva tollerare la presenza di attivisti non controllati dal potere centrale, specchio impietoso dell’incapacità delle autorità iraniane di aiutare le vittime del terremoto. A proposito di Hossein, inoltre, vogliamo ricordarvi che il blogger iraniano sta già servendo una condanna a quindici anni di carcere, per la sua partecipazione alle proteste contro la rielezione di Ahmadinejad nel 2009. E’ uscito dal carcere solamente pochi mesi fa, per gravissimi moviti di salute (e solo dopo fortissime pressioni internazionali).

A distanza di pochi mesi dall’arresto dei volontari iraniani, ahimè, apprendiamo della decisione della Corte Rivoluzionaria di Tabriz di condannare venti degli attivisti incarcerati a 16 anni di carcere!!! I volontari, secondo quanto si apprende, sarebbero stati condannati per aver organizzato “riunioni e assemblee al fine di commettere crimini contro la sicurezza nazionale”. Inoltre, secondo quanto riportato dai siti iraniani, per poter condannare gli attivisti, il regime ha fabbricato anche false prove ad hoc: non a caso il procuratore iraniano Malek Ajdar, ha cominciato a diffondere la notizia di una distribuzione di prodotti scaduti alle vittime del terremoto.

Nuovamente la mano della repressione si abbatte sui giovani iraniani e, guarda caso, ciò avviene a ridosso delle elezioni presidenziali. Per il regime iraniano, a quanto pare, l’unico modo per aver ragione di una critica, sembra essere quello di arrestare, picchiare, incarcerare e – spesso – impiccare ogni libera mente pensante…


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