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IRAN: I Pasdaran, guardiani della rivoluzione. E dei soldi

Creato il 09 febbraio 2012 da Eastjournal @EaSTJournal

di Valentina Di Cesare

IRAN: I Pasdaran, guardiani della rivoluzione. E dei soldi

Con il nome di Pasdaran si intende la guardia nazionale della repubblica islamica nata nel 1979. I Pasdaran chiamati anche guardiani della rivoluzione prendono ordini dalla guida suprema l’ayatollah Ali Khamenei, e attualmente non si è in grado di conoscere il numero preciso di questa unità di polizia, oscillante fra le centocinquantamila e le trecentomila unità. E’ la forza di sicurezza più potente in Iran ed è ad essa che si deve la sopravvivenza del regime.

Una forza economica e militare

Sin dai tempi della guerra contro l’Iraq i Pasdaran hanno svolto un ruolo decisivo nello schiacciare violentemente i tentativi di rivoluzione popolare e nel respingere l’invasione irachena. Sono ormai addestrati militarmente a respingere attacchi nemici e rappresentano da più di vent’anni la più grande forza economica iraniana, estendendo il loro controllo su molti settori, dall’energia alle costruzioni, dalle industrie al settore bancario.

Rafforzati dalle sanzioni internazionali

Le sanzioni internazionali e l’isolamento che periodicamente hanno investito l’Iran, si sono rivelati infausti da sempre solo per la popolazione , favorendo paradossalmente la milizia e il regime iraniani, forti di un’economia irriducibile che seppur messa alla prova (anche tuttora a causa dell’annunciato embargo del 2012 da parte dell’Unione Europea) è sempre riuscita a trovare altrove acquirenti del suo oro nero,e ha sempre potuto contare sulle enormi risorse interne, e sul controllo monopolistico dei maggiori settori produttivi.

I dignitari del governo iraniano escono perciò sempre rafforzati dalle sanzioni, perché unici padroni dei legami economici con l’estero e soprattutto ostili più che mai al cosiddetto “occidente”. L’organizzazione militare dei Pasdaran dispone di forze di terra navali e aeree e inoltre di un’unità anti sommossa. Il suo ruolo principale è quello di reprimere le rivolte popolari e la diffusione delle notizie nazionali e internazionali che potrebbero danneggiare la credibilità del governo. Sono in prima linea per impedire che lavoratori e studenti possano riunirsi e discutere dei diritti che li riguardano e reprimono con violenza ogni minimo tentativo di dissenso nei confronti del regime.

La politica aggressiva dei Pasdaran non si limita alla repressione dei moti rivoluzionari interni ma ha travalicato i confini iraniani. Il governo in cambio di petrolio si è alleato con i peggiori regimi africani che gli hanno permesso di ottenere uranio per costruire ordigni nucleari. L’Iran tra le altre cose possiede un’ambasciata in Namibia quarto esportatore di uranio nel mondo.

I Bassij, la repressione dal basso


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