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Iran: I Veri Terroristi Sono i Media

Creato il 27 gennaio 2013 da Sunday @EliSundayAnne

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Sto per partire per l’Iran. E’ il mio secondo viaggio in questo paese contradditorio e meraviglioso. A Natale ero partita con tutti i pregiudizi del caso, la mente piena di terrorismo mediatico e di chi mi diceva che viaggiare sola in Iran era da folle. Fuori dall’aeroporto di Tehran mi hanno accolta cielo blu, aria cristallina e un’ospitalità senza pari. Per l’intera vacanza, non ho mai trascorso un giorno intero da sola: l’ospitalità iraniana mi ha rapita dal primo giorno, per lasciarmi all’aeroporto il 3 gennaio.

Ho pranzato e dormito in casa di famiglie iraniane che mi hanno accolta come una figlia, senza mai chiedermi nulla. Il feeling è stato immediato con questo Paese che ha bisogno di parlare. Di far sapere al mondo cos’è veramente l’Iran. Non scorderò mai l’ultimo giorno sull’ascensore con la musica classica che si accendeva alla chiusura  della porta, gli occhi di Maryam mentre mi diceva: “Vai a dire a tutti cos’hai visto. Poi torna in Iran”.

Infatti eccomi qua, con una valigia diversa dal solito: non devono mancare l’hijab, il foulard per coprire i capelli imposto dagli ayatollah, e maglie che mi coprono fino a metà coscia. Stavolta, però, lascio a casa una cosa di cui mi libero senza rimpianti: l’idea distorta che avevo degli iraniani. Terroristi islamici? Integralisti? No: tutto un altro mondo.

Voglio introdurre l’Iran con un link a un articolo postato dall’iraniana Maral Shams sul sito Yalla Italia:

“Un giorno Marjane Satrapi ha detto: “Quando qualcuno vuole compiacerci ci dice che siamo Persiani e che la Persia era un grande Impero. Altrimenti siamo solo Iraniani”.

Allora penso alla nostra immagine in Occidente. All’immagine che i giornali, la tv e tutti gli altri media danno dell’Iran: siamo incastrati da qualche parte tra i racconti delle Mille e Una Notte dove giovani fanciulle botticelliane bevono elisir afrodisiaci e si scambiano grappoli d’uva mentre gli uomini suonano strumenti divini, e i terroristi spietati con sette mogli e quattro cammelli.”

Se vuoi leggere l’intero articolo, eccolo qui:

Il mio Iran: perchè i veri terroristi sono i media.

E ora via i pregiudizi.

Si parte.


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