
Bestie! Solo questa parola, inequivocabile, può descrivere la decisione ultima di una corte rivoluzionaria iraniana. Ancora una volta, una sentenza che colpisce la minoranza cristiana. Un iraniano di fede cristiana, infatti, è stato condannato alla bruciatura delle labbra con una sigaretta per aver mangiato durante il mese di Ramadan, il mese di sacro digiuno nell’Islam. La punizione in stile medievale, è stata decisa da un giudice della città di Kermanshah. Con l’uomo cristiano, inoltre. altri cinque mussulmani sono stati condannati a subire 70 frustate in pubblico per aver trasgredito il Ramadan. Almeno 49 cristiani sono oggi nelle carceri iraniane e sono parte di quei 307 esponenti delle minoranze religiose detenuti dal regime solamente a partire dal gennaio 2014. Tutti questi prigionieri sono soggetti a torture piscologiche e fisiche e diversi sono praticamente condannati a morte per apostasia. Si tratta di un massacro senza fine al quale, come al solito, la Comunità Internazionale sembra incapace di rispondere.





