Dopo l’annuncio, pochi giorni fa, di novità nel campo della difesa antimissile e della presentazione di un nuovo modello di sottomarini, il comandante in capo delle Forze Terrestri iraniane, reparto droni, colonnello Reza Khaki, ha anticipato che a breve Teheran testerà un nuovo tipo di velivolo senza pilota di produzione nazionale, il Raad 85, in grado di essere armato con missili.
“Dobbiamo migliorare le prestazioni dei droni di appoggio alle forze di terra; già grandi passi avanti sono stati fatti nel campo della ricerca tecnologica”, ha affermato Khaki, che ha aggiunto: “armeremo i nostri velivoli ed il Raad 85 sarà di fatto come un missile da crociera, in grado di colpire i bersagli con precisione e provocare danni ingenti”.
Negli ultimi 8 anni, durante i quali è stato sottoposto a dure sanzioni da parte dei paesi occidentali, l’Iran ha investito grandi quantità di denaro e di risorse per mettere in moto un sistema industriale e di ricerca in campo bellico, il quale ha diminuito di molto la sua dipendenza dalle forniture straniere. Il paese infatti, benché la qualità delle armi sviluppate sia ancora da verificare, è in grado di produrre autonomamente sottomarini e navi da guerra, oltre che elicotteri, mezzi corazzati e sistemi antimissile.
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