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Iraq: 500 yazidi uccisi e seppelliti in fossa comune. Oltre 20mila di essi fuggono dall’Isis. Continuano raid Usa

Creato il 10 agosto 2014 da Nicola933
di Gabriella Maddaloni Iraq: 500 yazidi uccisi e seppelliti in fossa comune. Oltre 20mila di essi fuggono dall’Isis. Continuano raid Usa - 10 agosto 2014

Iraq: 500 yazidi uccisi e seppelliti in fossa comune. Oltre 20mila di essi fuggono dall’Isis. Continuano raid UsaDi Gabriella Maddaloni. Non si ferma l’infamia dei terroristi Isis in Iraq. Mohammad Shia al-Sudani, ministro iracheno dei Diritti Umani, informa che gli estremisti hanno ucciso e seppellito in una fossa comune almeno 500 persone durante l’attacco a Sinjar, nel nord. Alcune vittime – tra cui donne e bambini sono state seppellite vive. Altre 300 donne sono state fatte schiave.

Il presidente Usa Obama ha sottolineato che i raid aerei e i droni volti a fermare l’avanzata Isis proseguono “con successo”, continuando a distruggere armi e attrezzature terroristiche e che non ci sarà una nuova guerra statunitense in Iraq. Tuttavia, ha precisato il presidente, la campagna militare aerea anti-Isis non si risolverà in tempi brevi.

Intanto, la tv Al-Arabiya informa che almeno 20.000 dei 40.000 profughi yazidi bloccati da giorni sulle montagne del Sinjar per sfuggire ai jihadisti sono riusciti a scappare. La fuga è avvenuta grazie a dei corridoi di fuga aperti dai combattenti curdi. I fuggitivi si sarebbero inizialmente riparati in Siria, per poi tornare nel Kurdistan iracheno scortati dalle truppe curde, al sicuro dall’Isis. Secondo la parlamentare yazida Vian Dahkil i civili scappati sarebbero 20.000, mentre un responsabile curdo del valico di Fishkabur sostiene siano 30.000.

Il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini informa che, oltre agli aiuti umanitari, “ il governo sta valutando una serie di altre iniziative in questi giorni che non riguarderanno probabilmente soltanto il ministero degli Esteri, ma potranno riguardare anche il ministero della Difesa. La priorità assoluta è quella di difendere i civili, accanto a quella di fare fronte all’avanzata dell’Isis”.

Aiuti all’Iraq provengono anche da altre nazioni europee: la Gran Bretagna ha confermato oggi, tramite il ministero della Difesa, un primo invio aereo di aiuti umanitari. La Francia ha inviato nel Paese il suo ministro degli Esteri Laurent Fabius, per discuter a Baghdad con i vertici del governo iracheno sulla situazione. Fabius si recherà anche a Erbil, nel Kurdistan iracheno, dove si assicurerà che gli aiuti umanitari francesi giungano alle popolazioni minacciate dall’Isis.

Silvano Maria Tomasi, arcivescovo ed osservatore vaticano all’Onu, invoca l’aiuto sia militare che umanitario per i civili iracheni: “C’è l’urgenza di difendere anche fisicamente i cristiani nel nord dell’Iraq.  Provvedere all’aiuto umanitario, a cibo e acqua, perché i bambini e i vecchi stanno morendo per mancanza di aiuti alimentari: bisogna intervenire adesso, prima che sia troppo tardi.  Decine di migliaia di cristiani e di altre minoranze hanno bisogno urgente di essere aiutati. L’azione militare forse in questo momento è necessaria, ma mi pare anche urgente fare in modo che coloro che forniscono armi e denaro ai fondamentalisti, i Paesi che tacitamente li appoggiano, vengano allo scoperto e smettano questo tipo di supporto, che alla fine non fa del bene né ai cristiani né ai musulmani”. Tale discorso è stato pronunciato dall’arcivescovo a Radio Vaticana.

Infine, si è espresso anche Papa Francesco con dei nuovi tweet: “Le notizie che giungono dall’Iraq ci addolorano. Signore, insegnaci a vivere in solidarietà con i fratelli che soffrono.  Per l’Iraq confido che una efficace soluzione politica a livello internazionale e locale possa fermare questi crimini. Ringrazio coloro che, con coraggio, stanno portando soccorso a questi fratelli e sorelle”.


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