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Fin da piccola sono cresciuta a pane, libri e Queen e come molti di voi sanno già, mia madre è un'amante delle letture ed è contro ogni forma di discriminazione. Sono cresciuta in una famiglia non religiosa, ma molto spirituale e con molti più valori e principi di altri. A casa mia regna l'amore e di questo ci siamo sempre nutriti.
Mia madre ha una passione se così si può definire, per l'Olocausto, nel senso che fin da bambina mi ha sempre raccontato di tutti i crimini dell'umanità nei confronti di chi era reputato diverso, per fede, razza o tratti somatici, per non dimenticare mai nulla. Si è sempre sentita in dovere di trasmettermi i ricordi , i simboli e gli avvenimenti che hanno segnato negativamente la storia dell'uomo.
Sull'olocausto ho letto davvero di tutto e conosciuto ogni persona cattiva o buona che appartiene a quel periodo.
Fra le persone buone che hanno davvero fatto qualcosa, c'è lei, Irena Sendler, polacca nata nel 1910 e morta nel maggio 2008, questa donna forte e ribelle, faceva parte della resistenza durante la seconda guerra mondiale e riusci' ad entrare nei campi di concentramento, prima come idraulico e poi come infermiera, riuscendo a salvare la vita a più di 2500 bambini ebrei.
Lavorava portando un furgoncino dove nel retro teneva delle borse ingombranti, in queste la sera infilava i bambini. Sul furgoncino saliva anche il suo cane addestrato ad abbaiare contro i nazisti che si avvicinavano, che spesso scocciati dall'animale neanche controllavano il retro del mezzo con cui usciva dal campo.
Quando fu scoperta nel '43 le vennero rotte gambe e braccia, che la costrinsero a rimanere inferma a vita, fu poi condannata a morte, ma riuscì a salvarsi grazie ai suoi compagni che con pochi soldi riuscirono a corrompere i soldati tedeschi che dovevano giustiziarla e venne lo stesso registrata nell'elenco dei giustiziati. Vivendo nell'anonimato e molto malata di sicuro non si fermò continuando a salvare bambini ebrei e zingari dai ghetti e dai campi di sterminio, con l'aiuto di altri e sfidando la morte ogni giorno. Nel suo giardino seppellì un barattolo con i nomi dei bambini e delle famiglie a cui riusciva poi ad affidarli ed ha sempre cercato di rintracciare i parenti dei piccoli.
Quando fini' la guerra i nomi dei bambini vennero consegnati ad un comitato ebraico che riusci' a rintracciarne circa 2000, anche se la maggior parte delle loro famiglie vennero sterminate a Treblinka o negli altri Lager.
La storia di questa donna straordinaria è stata scoperta solo negli anni '90 e nel 2007 l'allora presidente polacco la proclamò "Eroina nazionale" con l'unanimità dei votanti del parlamento e lei ormai anziana e sempre inferma non ritirò direttamente il titolo, ma mandò al posto suo un sostituto e una lettera in cui esordiva con una frase esemplare : "Ogni bambino salvato con il mio aiuto è la giustificazione della mia esistenza su questa terra, e non un titolo di gloria ".
Quando penso alle persone come lei, di cui la storia per fortuna è piena, anche se non sono mai abbastanza, il mio cuore si riempie di speranza, perchè vuol dire che nulla è perduto e quando tutto intorno è nero, penso a lei e a quelli come lei e capisco che c'è ancora amore, gioia e bene in questo mondo e ci saranno sempre. Purtroppo la madre dei cretini è sempre incinta, ma almeno l'umanità ha anche delle perle sociali che ogni tanto vengono al mondo e chi lo sà magari un giorno potrò avere la fortuna e l'onore di conoscerne uno.
Anche se l'ideale sarebbe che al mondo di gente così se ne potrebbe fare a meno.
Tutto si collega a come vieni cresciuto, ai valori che ti trasmettono e a come percepisci l'altro. Non c'entra esser credente o no, esser di colore o no, essere bello o no, ma c'entra solo credere nell'amore, nella fratellanza, nel rispetto. Si, il male esiste è vero, ma questo non giustifica il fatto che dobbiamo esserne indifferenti fin quando non ci tocca, perchè l'indifferenza spesso rende complice. Lo stesso vale per il battersi il petto, ma criticare sempre chiunque o predicare bene e razzolare male. Io vivo nel rispetto degli altri, non ho quasi mai preconcetti e questo perchè sono umana anch'io e per errore posso anche io cedere ai giudizi affrettati, ma non ucciderei mai qualcuno per il suo orientamento sessuale, la sua razza, il suo credo. Io non sono nessuno per dire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ma l'amore è il motore del mondo ed è la mia unica certezza, tutto il resto non conta.
Grazie Irena per esserci stata, grazie per aver rischiato per tutti e grazie per farci sentire orgogliosi di essere in questa terra.
LULU'
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