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Irene pivetti " sono ancora tanto innamorata di alberto"

Creato il 24 aprile 2010 da Madyur

Ne esce con le ossa rotte, ma col cuore in mano Irene Pivetti, dal matrimonio con Alberto Brambilla giunto al capolinea dopo 12 anni e due figli. Ma l'ex Presidente della Camera fa capire di non rassegnarsi affatto a quest'addio. E lo dice a chiare lettere dalle pagine di Gioia, in un'intervista a cuore aperto che mette da parte ogni orgoglio.
«Per me non cambia nulla: nel mio matrimonio, continuo a crederci. Quando mi chiedono se all'orizzonte c'è qualcuno dico: "Perché dovrebbe?" Per me c'è solo lui». E poi continua: «Io nel mio matrimonio ci credo ancora. Quando ci siamo sposati siamo andati ospiti in un programma condotto da Frizzi che si chiamava Per tutta la vita. Un giornale disse che il titolo del programma era da ergastolani: fine pena mai. Ecco, a me va bene il fine pena mai. Naturalmente lui è libero: non posso mettergli il guinzaglio e neanche vorrei. Ma il matrimonio per me è la scelta della vita. Non mi interessa, quello che pensano gli altri, per me, nel matrimonio non c'è game over. C'è solo il game on».
Alberto Brambilla, il suo ex marito, l'ha aiutata anche a volere un figlio: «Senza un amore così profondo e stabile non avrei avuto il coraggio. Il desiderio di un figlio era inglobato nell'amore che provavo per lui».Già qualche tempo fa invitata a La vita in diretta, la Pivetti era scoppiata addirittura in lacrime e aveva lanciato un amo: «Sono stata lasciata, ma spero ancora che mio marito ci ripensi». Ma per Brambilla non sembrano profilarsi passi indietro. E c'è chi si spinge a parlare di una sua sbandata per un'altra donna.
Infine la Pivetti sempre nell'intervista parla anche di sé e dice: «Se c'è da osare, oso. Sono un'anarchica che vive dietro a una griglia di regole precise». Parla anche di tv, Irene e ne parla tessendone le lodi: «Amo la televisione, la vedo l'ultimo baluardo della democrazia, perché con il telecomando cambi canale quando vuoi. Anzi, vorrei tornare a condurre, magari qualcosa con i giovani».madyur

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